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Parco Ducale disastrato, scatta la protesta: «Va subito sistemato» 

Lo scontro sull’area cani con il Comune di Bolzano. Genitori pronti a raccogliere le firme per bloccarne la realizzazione. Il degrado avanza: scritte a bomboletta su muri e tronchi d’albero panchine devastate

LE IMMAGINI: Parco Ducale disastrato, a Bolzano scatta la protesta


Davide Pasquali


BOLZANO. Aree verdi e parchi gioco: Gries è rimasta indietro, quanto meno rispetto ai nuovi rioni. Perché se negli ultimi due decenni prima Firmian, poi Casanova e infine Druso Ovest e Druso Est sono stati dotati di infrastrutture nuove, moderne ed efficienti - non solo in termini di nidi, materne e scuole, ma anche per quanto riguarda il verde pubblico e le zone di svago - Gries è ferma al palo. Anche rispetto ai vecchi rioni popolosi, basti pensare a Don Bosco, col nuovo bellissimo parco diffuso in riva all’Isarco, in corrispondenza di Semirurali e Santa Maria in Augia. Anzi, a voler essere precisi, Gries non è ferma al palo, piuttosto è retrocessa. La prova? Il parco Ducale, in stato di pesante degrado.

Parco Ducale a Bolzano disastrato, scatta la protesta

A Bolzano scatta la protesta per le condizioni di Parco Ducale dove il degrado avanza: scritte a bomboletta su muri e tronchi d’albero panchine devastate. Gli abitanti di Gries se la prendono con il Comune. LEGGI l'articolo

Immobilismo?

A Gries c’è indignazione. Perché ancora prima della fine dell’inverno il Comune aveva annunciato: firmato il protocollo d’intesa col Commissariato del Governo, proprietario dell’area, tranquilli ora si risistema tutto. E ok i tempi della burocrazia, ma ormai siamo quasi in estate e non si muove foglia. Intendiamoci, non che il Comune a Gries stia con le mani in mano, come testimonia il nuovo piccolo gioiello appena risanato in via Segantini accanto al tennis: è forse il parco giochi più carino della città. E rimangono le vecchie care passeggiate del Guncina, meravigliosamente manutenute dagli operai della Giardineria comunale. Però per il resto, siamo a secco. E di certo non aiuta la recente doppia chiusura con cancelli in via della Vigna: niente passeggiate, niente giri in bici, precluso a chi sta di qua di raggiungere il bel parco giochi verso via Mendola, grande e ben ombreggiato, l’ideale in estate per i tanti nonni baby sitter. Per buona quota dei residenti nella Gries storica, il Talvera è un poco lontano. Rimarrebbe il parco Ducale.

La visita

Il dato di fatto apparentemente positivo, ma assai labile, è solo uno: di recente al parco giochi, decisamente bisognoso di una riqualificazione, sono stati tracciati a terra dei cerchi, che delimitano la zona da lasciare libera in futuro attorno ai tronchi: terra a vista per far respirare le piante d’alto fusto. Si presume verranno avviati i lavori per la risistemazione di giochi e pavimentazione anti trauma. Di più non si sa. Innumerevoli invece i dati di fatto negativi. Entri al parco, a destra stava un prato dove i bimbi giocavano a pallone. Niente, per evitare ci hanno piantato un esteso pluri-roseto. Al parco giochi c’erano delle sabbiere, ora non più tali. A terra non c’è terra, bensì polvere, come ben sanno le mamme che la sera a casa devono fare la doccia completa ai figli. I bagni? Solo per i soci del tennis. Due vecchie voliere abbandonate. Il castelletto è invaso da una lussureggiante vegetazione amazzonica.

Il laghetto? Due germani reali in croce, acqua torbida, e adesso che arriverà l’estate sarà il festival della zanzara tigre. Le panchine nuove? Lo sport è trascinarle in giro per il parco, svellere le doghe in legno e lanciarle nel laghetto. Muri scrostati, scritte con le bombolette spray ovunque, anche sui tronchi dei cedri himalayani. Sulla rete metallica del tavolo da ping pong qualcuno ha tentato di accendere un fuoco. A metà mattina il parco è pulito, ma solo perché la coop sociale è già passata, altrimenti rifiuti a terra ovunque. Molti sono gli angoli bui e solitari dove sbizzarrirsi, ma tranne quelle rivolte verso la prefettura, nel parco niente telecamere. E ora è pure scoppiata la guerra dei poveri: tanti padroni mollano i cani, senza museruola, senza guinzaglio, fra laghetto e commissariato. Non tutti sono educati e raccolgono. E allora i bambini qui non possono più giocare. I padroni chiedono la trasformazione dello spiazzo in area cani, i genitori sono già pronti a una raccolta firme per bloccare l’iniziativa. E intanto, in circoscrizione, è stata bocciata una mozione di Diego Salvadori (FdI) per la riqualificazione del parco.













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