il progetto

Park Vittoria, la gara va deserta

I costi dei materiali sono esplosi: si sono ritirati i due gruppi di imprese che avevano partecipato alla prima fase dell’iter per l’assegnazione del progetto. Ora il Comune ripresenterà il concorso con prezzari aggiornati. Gli anni concessi in gestione passano da 20 a 25


Paolo Campostrini


BOLZANO. Il garage di piazza Vittoria, una delle più vaste operazioni infrastrutturali dentro il tessuto urbano, dovrà attendere ancora.

La gara che voleva deciderne il destino, assegnando ad una possibile “ati” (associazione temporanea di impresa), l'esecuzione del progetto, è andata deserta.

Troppo alti i costi. Definiti dal Comune in base a parametri pre-bellici e dunque non ancora riposizionati sui nuovi prezzari provinciali. Il bando era stato disegnato in due fasi: una prima per selezionare i possibili candidati, una seconda per entrare nel dettaglio con i "sopravvissuti".

Ma tra l'avvio della procedura e la verifica sul campo è passato molto tempo e dentro questo tempo intercorso tra il novembre scorso e il 17 ottobre, data di conclusione dell'iter, sono capitate cose che hanno sconvolto il mondo. «I prezzi dei materiali sono più che raddoppiati», spiegano gli imprenditori. Che hanno spalle larghe, in ogni caso, e dunque le loro obiezioni sono concrete. Le due “ati” che avevano superato la prima fase di selezione del bando e hanno affrontato la seconda, contengono infatti imprese impegnate su vasta scala in progetti infrastrutturali importanti, tra cui due trentine e una veneta.

«Ce l'aspettavamo» ammette Stefano Fattor. Per l'assessore i tempi del bando hanno intercettato vasti cambiamenti sui mercati, fatto schizzare i prezzi soprattutto di ferro e cemento e non hanno consentito di inserire nella cornice del concorso i nuovi costi emersi nel frattempo.

E dunque? «Nessuna paura. Ora si adegueranno i parametri finanziari e penso che tra qualche mese potranno essere riavviati i contatti e ridefinito il bando stesso».

Il Comune aveva già proposto alcuni alleggerimenti, in termini di budget complessivo, che andavano nella direzione di una maggiore appetibilità del progetto per i privati. Il periodo entro il quale l'impresa avrebbe potuto mantenere la gestione e dunque attenuare l'impatto del proprio impegno finanziario era stato fatto passare da 20 anni a 25. Con un ammortamento più conveniente per i concorrenti.

Ma anche questo intervento nella stesura dell'accordo è stato spazzato via dallo tsunami dell'inflazione e dell'incremento delle spese energetiche. Una volta adeguato il budget, comunque, il Comune conta di mantenere invariato lo schema di fondo del bando stesso: cantiere a carico del privato, con parziale contributo pubblico municipale, e poi conduzione ultra ventennale per ammortizzare le spese di realizzazione. Non bastano 25 milioni. In precedenza il monte costi era stato definito in 20 milioni circa con quasi 5 a carico del Comune. Ora dovrà essere rivisto e con esso lo stesso contributo municipale.

E intorno ai sovracosti si dipanerà il lavoro dei funzionari e, nel mentre, anche il nuovo tavolo con i potenziali realizzatori del garage. Il quale, poggiando sulla formula realizzazione-gestione, ha previsto in progetto 400 posti auto. Di cui metà a rotazione e metà in concessione ai cittadini residenti non oltre il raggio di 500 metri dall'impianto.

«Era passato troppo tempo dalla prima manifestazione di interessi riservata a imprese e gestori e la conclusione della seconda fase di verifica - spiega Fattor - perchè quanto è successo negli ultimi sei mesi non scaricasse anche qui le sue conseguenze».

C'è da aggiungere che il destino del garage di piazza Vittoria sta diventando comune a tutti i progetti pubblici posti in essere prima della guerra in Ucraina e in ogni caso simile si sta assistendo ad un ridisegno degli accordi con adeguamento dei costi con riferimento ai nuovi prezziari. In ogni caso, per il garage di piazza Vittoria il ritardo rispetto alle agende dei mesi scorsi è inevitabile. Ed è sempre più probabile che i possibili lavori di cantiere nella piazza con spostamento del mercato e intralci al traffico, si sovrappongano a quelli del Polo bibliotecario pochi metri più in basso lungo il corso. Il cui calendario sta sempre più pericolosamente avvicinandosi a quello del garage.













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