Pfizer e Moderna: «All’Alto Adige 21.564 dosi fino al 22 febbraio» 

Vaccinazioni, si va avanti ma c’è preoccupazione per le date di consegna. Zerzer: «Ieri arrivati 9.360 flaconi La prossima fornitura annunciata solo per l’8 febbraio. Se non la anticipano dovremo spostare alcuni appuntamenti»


Valeria Frangipane


BOLZANO. L’Asl tira il fiato. Le 9.360 dosi Pfizer tanto attese sono arrivate, il secondo richiamo delle vaccinazioni può andare avanti. E l’assessore Thomas Widmann annuncia il piano delle consegne da oggi al 22 febbraio con l’arrivo in Alto Adige di ulteriori 21.564 vaccini: 15.664 Pfizer e 5.900 Moderna.

Il programma del colosso farmaceutico statunitense annuncia per lunedì 8 febbraio l’arrivo di 4.556 dosi, altri 5.507 sono dati in arrivo lunedì 15 e ulteriori 5.601 ancora una volta di lunedì, il 22 febbraio. «Certo - dice Widmann - sarebbe stato meglio averne di più per andare avanti rapidi con l’immunizzazione degli over 80... ricordo che sono più di 30 mila... ma visto quel che succede in tutta Europa con le dosi centellinate a questo punto cerco di vedere il bicchiere mezzo pieno». Ma c’è un ma.

Florian Zerzer, direttore Asl, dice che c’è un “buco” nella consegna: «Al momento non è stata confermata la fornitura di lunedì primo febbraio. Restiamo in attesa, speriamo che arrivi perchè se così non fosse ci vedremo purtroppo costretti a spostare alcuni appuntamenti». E si tratterebbe di una parte dei richiami degli over 80 che scattano dal 5 febbraio. Probabile che ci siano scorte sufficienti per il 5 ed il 6 febbraio ma potrebbero esserci problemi in caso di mancata fornitura per i richiami fissati il 7 e l’8 febbraio.

Report vaccini, noi al 102.4%

«Ma non è servito a niente».

Widmann non sa più che pensare: «Prima ci è stato detto che le regioni e le province che vaccinavano di meno avrebbero ricevuto meno dosi, adesso viene fuori che vengono distribuite in maniera proporzionale alla popolazione. Il risultato è uno solo, abbiamo accelerato ma non è servito a niente perchè ci troviamo senza scorte». La provincia di Bolzano - infatti - è rimasta a secco per aver fatto meglio di tutti nel rapporto dosi ricevute e somministrate: l’ultimo Report dice che siamo al 100.5% quando la media nazionale è all’ 80.4%. L’ultimo aggiornamento indica 23.155 vaccini consegnati e 23.704 immunizzazioni effettuate (da un solo flacone riusciamo a ricavare 6 dosi al posto di 5).

Widmann: « Alto Adige e Veneto

penalizzati per i troppi test».

«La situazione dei pazienti Covid negli ospedali è sotto controllo... direi stabile... con le Rianimazioni in leggera crescita (+2) ed un calo dei ricoveri». Widmann si dice in perfetta linea con quanto dichiarato dal governatore del Veneto, Luca Zaia, in merito al rischio ventilato dall’Ue di colorarci di “rosso scuro”. Il rosso scuro scaturisce - infatti - da un'incidenza di contagi, calcolata sui 14 giorni, superiore alle 500 unità su 100 mila soggetti testati. «Il dato dell'incidenza sui 100 mila abitanti - dice Zaia e conferma Widmann - implica che la valutazione viene operata sul numero assoluto di positivi riscontrati. Ne deriva dunque una situazione paradossale che, anziché incentivare le amministrazioni a potenziare i controlli sui cittadini, andrebbe a premiare quelle realtà che, per non rischiare di sforare i parametri indicati, dovessero deliberatamente decidere di ridurre la somministrazione di tamponi». E Widmann conclude: «Andiamo avanti con gli screening per il bene della nostra popolazione. Certo a Roma devono cambiare indicatori. Ci muoviamo in questo senso».













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