BOLZANO

Piazza Erbe, in arrivo la stretta sugli eccessi: «Situazione esplosiva» 

Dopo il raid di sabato notte il sindaco ripristina l’ordinanza anti-movida. Gennaccaro: «Inefficace, servono più controlli».Contrari Fratelli d’Italia e Sinistra: «No a misure che penalizzino i gestori dei locali e giovani»


Antonella Mattioli


BOLZANO. Torna l’ordinanza anti-movida, ma da sola non basta. In piazza Erbe vanno intensificati i controlli di carabinieri e polizia, meglio se in borghese. Però senza penalizzare chi in piazza lavora e la stragrande maggioranza di coloro - giovani e non - che ha il diritto di trascorrere una serata in uno dei luoghi simbolo della movida bolzanina. Trovare il giusto equilibrio non è semplice, perché ci si muove su un terreno delicato. Tra i rappresentanti delle forze politiche ciascuno ha una sua “ricetta”; tutti però concordano su un punto: bisogna agire presto, perché il raid tra sabato e domenica notte, che ha seminato il terrore tra residenti e tranquilli avventori dei locali, ha segnato un pericoloso passaggio dagli schiamazzi alla violenza. 

Il fronte delle indagini

La polizia è impegnata a visionare i video delle telecamere e ad identificare i protagonisti del raid. Nelle immagini si vede un gruppetto di una decina di giovani tra i 20 e i 25 anni di nazionalità albanese, ma residenti in città, alcuni dei quali già raggiunti dal Daspo - per cui non avrebbero dovuto essere lì - che prima si sono lanciati all’inseguimento di un ragazzo di origine nordafricana. Lo si vede con il volto ridotto ad una maschera di sangue, mentre scappa e riesce a far perdere le tracce. Il gruppo, probabilmente sotto l’effetto di alcol e droghe, come folle reazione dà in escandescenza e lancia bottiglie, bicchieri, sedie contro i gestori e i camerieri dei locali di piazza Erbe, intervenuti per cercare di tranquillizzare gli animi.

L’ordinanza del sindaco

Ieri mattina il sindaco Renzo Caramaschi ha incontrato il comandante della Polizia municipale Fabrizio Piras, per fare il punto. «Sono intenzionato- ribadisce il sindaco - a ripristinare l’ordinanza che era in vigore fino ai primi di settembre ed aveva funzionato bene. Per evitare gli eccessi, si torna a vietare il consumo di bevande alcoliche in strada, ovvero fuori dai plateatici dei locali; inoltre sono previste multe da 200 a 600 euro e il sequestro delle casse per chi, di notte, spara la musica a tutto volume. Chiederò anche più controlli».

Più polizia

Se non contrario sicuramente dubbioso sull’efficacia di un’ordinanza di questo tipo l’assessore Angelo Gennaccaro, che tra le competenze ha anche quella sui giovani e conosce bene la situazione perché abita in centro storico: «Sono in consiglio comunale dal 2010; anche da consigliere comunale ho partecipato ad una serie di incontri con i gestori dei locali e i residenti; allora il problema era il rumore, provocato da schiamazzi e musica. Adesso, l’emergenza è rappresentata da vere e proprie bande. L’ordinanza anti-movida non serve a nulla per contrastare questo tipo di fenomeno, anzi rischia di ottenere il risultato contrario: penalizzare i gestori dei locali che, scoraggiati, potrebbero mollare, lasciando spazio a vandali e violenti. Qui serve un’intensificazione dei controlli da parte delle forze dell’ordine. Meglio se fatti in borghese».

La circoscrizione

Anche la presidente della circoscrizione Centro Sylvia Hofer torna a chiedere più controlli da parte delle forze dell’ordine. «Stiamo assistendo ad una pericolosa escalation. Quello che è successo tra sabato e domenica notte era prevedibile. Bene che il sindaco ripristini l’ordinanza, ma non basta se in piazza non ci sono le forze dell’ordine a farla rispettare».

In difesa dei gestori dei locali

Contrario all’ordinanza anche Marco Galateo, consigliere provinciale di FdI, che assieme ai consiglieri comunali Anna Scarafoni, Tritan Myftiu,Stefano Stagni, ieri ha organizzato una conferma stampa proprio in piazza Erbe: «L’ordinanza anti-movida non colpisce gli autori dei raid notturni, che purtroppo sono sempre più frequenti, ma i gestori dei locali che invece vanno sostenuti. La verità è che la politica di integrazione degli ultimi anni è clamorosamente fallita e va completamente ripensata. Anche con l’aiuto di urbanisti, sociologi, psicologi, architetti come si è fatto in città, con problematiche analoghe».

“Controproducente e inutile”, così in una nota la “Sinistra die Linke” definisce ogni “proposta di coprifuoco e di criminalizzazione delle giovani e dei giovani”. Il partito chiede di adottare “misure in grado di evitare che si ripetano episodi di questo tipo e che possano permettere ai ragazzi di divertirsi e a chi lavora di farlo in sicurezza”.

 













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