Piazza Mazzini, il semaforo ora si regola in autonomia 

La nuova tecnologia. Non solo evita le sovrapposizioni fra veicoli in svolta, pedoni e ciclisti Ma sulla base dei flussi di traffico aumenta o diminuisce i tempi del verde e del rosso


Paolo Campostrini


Bolzano. C'erano stati timori all'inizio. E anche qualche telefonata ai vigili. Del tipo: "In piazza Mazzini con questi nuovi semafori non si capisce nulla...". Invece, pare che si capisca. Il nodo principale e cioè l'attivazione del verde per la svolta a destra in contemporanea col via libera per i pedoni in attraversamento, è stato sciolto. Dove c'era il verde ora c'è il rosso. Non si scappa. "La piazza adesso è al sicuro" dice Ivan Moroder ,il responsabile della viabilità comunale". "E noi siamo stati di parola" chiosa il sindaco. I semafori preannunciati come "intelligenti" stanno reggendo alla prima settimana di prova. La "parola"era stata data all'indomani dell'incidente che aveva tenuto col fiato sospeso mezza città: un tir che svolta a destra, da corso Italia verso corso Libertà, l'autista che è chiuso dal suo "angolo cieco", non ha visuale bassa, una donna in bici che viene travolta. La ragione? Quel semaforo faceva scattare il verde sia per le auto verso destra che per i pedoni e i ciclisti sulle zebre che intendevano attraversare il corso stesso. Adesso non più. La scansione è regolata per non sovrapporre mai le svolte e i passaggi. "Abbiamo dovuto attendere l'arrivo della centralina" spiega Caramaschi. Questa la ragione del ritardo. Il resto lo si era già ottenuto. Dopo quell'incidente si erano sovrapposte le indicazioni: una parte dell'economia a chiedere che venissero comunque consentiti gli accessi dei mezzi pesanti provenienti da Sarentino, la controproposta di limitarne la circolazione alle sole ore della prima mattina, le resistenze delle imprese di trasporti e dei comuni qui intorno, dibattiti in consiglio e sul giornale. E poi i comitati. Che a Bolzano non mancano mai quando c'è da protestare. Se ne era formato uno di piazza: "Perchè non si è fatto ancora nulla" era stato detto solo dieci giorni fa. Ora si è capito. La chiave di volta di questa nuova tecnologia inserita in tutto il sistema semaforico di piazza Mazzini ha un nome: temporizzazione variabile. Perchè il luogo contiene trenta "lanterne" come sono chiamate le luci gialle rosse e verdi. La variabilità della nuova tempistica è ora resa possibile dalla possibilità di verificare i volumi di traffico e di regolare, direttamente dalla centrale operativa dei vigili in via Galilei, i tempi dei semafori. C'è di mezzo quindi una tecnologia molto sofisticata. "Si è partiti da una certezza : quando attraversano i pedoni o i ciclisti non ci sarà possibilità di svolta sullo stesso lato. Neppure parziale, come accadeva fino a poco fa per evitare gli intasamenti" spiega Ivan Moroder. Definita questa premessa operativa generale che interessa ora l'intera piazza, si è andati oltre. Con un sistema a fibre ottiche , montato sotto la superficie stradale , sarà possibile "contare" il numero dei veicoli in transito o in stazionamento nell'area semaforica. L'"intelligenza" del sistema farà dunque sì che, proprio in base ai volumi di flusso, il rosso, ad esempio, potrà non essere mantenuto troppo a lungo, come invece accade nei semafori tradizionali tarati su tempi predeterminati. Ma durerà poco o tanto, così come il verde, a seconda delle esigenze. Come se fosse presente un vigile urbano che, a occhio, sia lì a regolare il traffico. I rettangoli sul fondo stradale nascondono ora questo sistema di monitoraggio. In piazza Mazzini non saranno più possibili, dunque, sovrapposizioni di passaggi tra pedoni e mezzi pesanti. Ma, in più, verrà utilizzato un sistema di intelligenza artificiale che, nelle premesse, dovrebbe scongiurare anche le code. Nel caso che il flusso lungo il corso Libertà fosse, in un certo momento della giornata, più intenso di quello proveniente dall'asse opposto, ecco che il sistema potrà mantenere il verde più a lungo e invece accendere il rosso su corso Italia per un numero maggiore di secondi. "E' un investimento per il futuro" hanno commentato sia Renzo Caramaschi che il suo funzionario Ivan Moroder. Che potrà essere esteso ad altri snodi della viabilità urbana una volta constatato il suo funzionamento flessibile. "Ci si è fermati qui" aggiungono. A significare che tutte le altre opzioni sono state superate proprio dalla tecnologia del sistema adottato, quasi un robot in mezzo alla piazza. L'altra opzione in aggiunta, in particolare presentata nelle ore successive all'incidente dall'assessora Lorenzini, avrebbe riguardato lo spostamento all'indietro di alcuni metri della linea di stop davanti ai semafori, così da consentire agli autisti di avere più margine e più visuale rispetto ai pedoni in attraversamento. Ma il blocco della contemporaneità del verde e la possibilità di osservare sempre in diretta i flussi di traffico all'interno della piazza, ha fatto decidere di evitare altri interventi sulla segnaletica orizzontale. P.CA.













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