Bolzano

Piazza Walther non aspetta e monta gazebo e plateatici 

Operai al lavoro davanti al Walther’s, il titolare Franco Collesei: «Non possiamo aspettare all’infinito le indicazioni di Comune e Belle Arti. Ci atteniamo alle parole del sindaco»


Paolo Campostrini


BOLZANO. Ci si arrangia. Succede questo nelle vie e nelle piazze. La ragione? «Dal Comune non ci arriva nessuna indicazione. E la primavera è qui...», dicono i gestori allargando le braccia. Così, ci si avvia verso la libera iniziativa arredativa.

La prova più evidente di questo stallo nella questione dei plateatici, in bilico tra la proroga di sei mesi più sei decisa dal sindaco e alcuni provvedimenti presi a pioggia e “caso per caso” ( ma non in tutti i casi) dal municipio, si è materializzata in piazza Walther.

Qui, l'altra mattina, sono comparsi gli operai e, tempo poche ore, anche la grande struttura metallica che costituisce il dehorS del Walther's.

La struttura che, più di altre, ha aperto il fronte dei plateatici nel triangolo Comune-Belle Arti- gestori.«Mi si chiede se ho avuto una qualche firma autorizzativa? Non ancora - sorride Franco Collesei - ma non possiamo aspettare ancora che mi arrivi una lettera. Ho ascoltato il sindaco parlare di proroga per chi ha strutture impegnative. E più impegnativa della mia, su cui ho investito molto...».

La pressione stagionale sembra dunque faccia aggio sulla burocrazia. Ogni giorno che passa, per bar e ristoranti, significa pregiudicare l’accoglienza e diminuire, nell'incertezza delle strutture messe a disposizione dei clienti, la stessa attrattività complessiva del locale.

Dal Comune arriva una notizia, ma molto molto ufficiosa: per il 14 è convocata una riunione tra i funzionari degli uffici coinvolti, turismo e patrimonio e l’assessora Ramoser per chiarirsi le idee e indicare una rotta “erga omnes”, valida per tutti e per tutta l'estate. Con le dovute proroghe e gli altrettanti dovuti distinguo. «Poi - dice a sua volta Ivan Waldner, delegato Confesercenti ai precedenti vertici - dovrebbe svolgersi un successivo incontro anche in presenza dei gestori». Probabilmente il venerdì successivo.

Certo, dando una rapida occhiata al calendario, per quei giorni siamo già in piena settimana di Pasqua. E se non arrivano i turisti allora, la stagione va a carte e quarantotto. Dunque, bar e ristoranti non se la sentono di attendere le feste per muoversi, non ne avrebbero più il tempo.

«Anch’io - aggiunge Waldner, a proposito del suo “Torchio”, noto locale del centro - mi sono mosso in anticipo. Pur in assenza di indicazioni precise». E in che modo? «Ho ordinato e pagato nuovi ombrelloni. Sono più piccoli degli altri. Spero che questo sia inteso come un atteggiamento collaborativo nei confronti delle disposizioni delle Belle arti...». Le quali hanno sì l’ultima parola in termini di adeguamento estetico e paesaggistico dei plateatici ma è il Comune ad avere la penultima. E anche quella finale. Nel senso che spetta al municipio, una volta ascoltata la Sovrintendenza, trasformare le indicazioni in norme scritte e comunicabili agli interessati. Ma pure gestire queste norme alla luce della proroga ormai resa pubblica.

Visto che il sindaco ha più volte detto di “pretendere l'applicazione della nuova disciplina con un po’ di buon senso. Soprattutto in questa stagione di ripresa post pandemica». Infine bar e ristoranti non chiedono altro che uscire dall'incertezza: «So che qualcuno ha preso l'iniziativa, altri leggono e interpretano le norme e le riversano sui propri plateatici ma senza una guida certa. Speriamo - conclude Ivan Waldner - di uscire presto da questo bilico...».













Altre notizie

Attualità