Ponte Adige: 120 posti auto creati alle porte della città 

Mobilità. L’area vicino alla stazione ferroviaria diventerà lo snodo del traffico pendolare Da lì si potrà proseguire in treno o con metrobus, riducendo la pressione sul capoluogo



Bolzano. Centoventi posti auto, ricoveri per moto e bici, piazzole di manovra. E, in prospettiva, anche un giardino urbano con possibili transizioni virtuose anche in orto pubblico. Ecco cosa è apparso ieri a Ponte Adige: la prima media opera realizzata, tra le grandi che costituiscono la rete infrastrutturale per rivoluzionare la viabilità del capoluogo, è un parcheggio. Atteso da anni. E per anni visto e rivisto nella sua disposizione rispetto agli altri elementi che faranno di quel luogo lo snodo per l'accesso di gran parte del traffico pendolare: la stazione ferroviaria, la fermata bus e quella metrobus. E poi la ciclabile. Dopo numerosi step di verifica col Comune e i suoi esperti del Pums, Sta, per conto della Provincia, ha concluso i lavori e l'opera è in consegna.

Il polmone green

«Sarà usufruibile prestissimo», conferma Ivan Moroder, che guida l'ufficio mobilità municipale. Un terreno molto esteso, una cui frazione, una volta definita e conclusa l'area destinata al sostegno infrastrutturale alle porte della città, è stata ceduta dalla stessa Sta al Comune, perché ne faccia l'uso che desidera. Ancor prima delle elezioni l'allora assessora Marialaura Lorenzini aveva lanciato l'idea di sfruttarla per creare uno spazio verde a destinazione pubblica, un polmone green sul fiume per vari usi, dal ludico al pedagogico, finanche per farne un orto semi-urbano. «È una buona prospettiva, per questo - conferma il sindaco - si è deciso di andare in quella direzione». Ma il valore strategico del parcheggio, al di là della sua componente eco, è indubbio. Avere questi punti di stazionamento, disposti a raggiera allo sbocco delle entrate delle principali direttrici di penetrazione urbana, sta alla base di gran parte del disegno progettuale sia del metrobus ( per chi giunge dall'Oltradige) sia delle grandi opere in avvio a Bolzano sud ( per chi giunge dalla Bassa), tra il sottopasso di via Einstein e il tunnel di ponte Roma , completato dal ridisegno di via Grandi-Siemens. E sono i parcheggi previsti sotto la nuova funivia di San Genesio, allo sbocco della val Sarentina, in zona Fiera ( almeno 400 posti auto) e, appunto, a Ponte Adige. Qui si intersecheranno gli assi della mobilità pubblica già esistenti, cioè bus e metrobus ( il tram è stato bocciato) ma tra qualche anno anche la nuova ferrovia per Merano con cadenza ogni 15 minuti, dopo che sarà conclusa la galleria sotto il Virgolo che sdoppierà i binari, liberando quelli per Verona dalle corse per la MeBo e viceversa. I parcheggi alle porte di Bolzano sono strategici, perché l'obiettivo è di permettere ai pendolari di arrivare in auto fin sui confini del capoluogo ma di avere poi la possibilità di lasciare il proprio mezzo a pochi metri dalle stazioni e dalle fermate per poter così entrare a Bolzano sui mezzi pubblici, liberando, nel caso del parcheggio di Ponte Adige, la molto caricata via Druso.

La nuova mobilità

Con la Sta che ha consegnato ieri il suo cantiere, si materializza dunque il presupposto per avviare tutti gli altri step. «Era inutile prevedere fermate e stazioni, senza offrire ai pendolari una opzione comoda e realistica per far loro decidere di abbandonare l'auto - dicono i tecnici del Comune - e salire sui bus o sui treni per raggiungere il centro». La consegna del parcheggio con i suoi 120 e oltre posti auto, segna dunque l'inizio "plastico" di un percorso verso una mobilità sempre più sostenibile. Ma che senza questi supporti avrebbe dovuto basarsi solo sulla buona volontà dei singoli. Ora esiste invece anche la comodità. «Il lavoro fatto in sinergia con la Provincia è stato essenziale - conferma Caramaschi - e proseguirà a Bolzano sud». La conclusione del parcheggio di Ponte Adige era stata preannunciata da Daniel Alfreider nell'ultimo vertice con i sindaci intorno al capoluogo. Anche per palazzo Widmann, e dunque per l'assessore alla mobilità provinciale, quest'opera è l'avvio di un percorso per sollevare Bolzano dai suoi pesi viabilistici, immobili da decenni. P.CA.















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Valeria Frangipane

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