DISSERVIZIO

Posta, ottanta cassoni fermi in via Resia, indignati anche i postini

I portalettere: mancano smistatori, corrispondenza bloccata da settimane In città recapito sotto organico di almeno venti unità.



BOLZANO. Li hanno contati al volo, nei giorni scorsi: ottanta cassoni di posta al centro di smistamento di via Resia, pare ferma da settimane. Ci hanno pensato per bene, perché si rischiano comunque sanzioni disciplinari da parte dell’azienda che dà loro il pane per vivere, ma poi la loro coscienza li ha spinti a reagire, spedendo le fotografie al nostro giornale.

Indignati al pari se non più dei bolzanini, che da tempo - per usare un eufemismo - ricevono la posta a singhiozzo. Sono i postini della città, arcistufi di essere accolti in malo modo dagli utenti. Che ricevono posta in ritardo, o proprio non la ricevono. Dato che in città mancano almeno venti postini, e la situazione non potrà che peggiorare con l’arrivo delle ferie estive. E manca pure altro personale, in particolare quello che si occupa dello smistamento.

La spiegazione pare sia questa: «Gli smistatori assunti a tempo determinato», precisano i postini entrando in dettaglio, «non sono stati confermati e quindi a smistare si sono trovati i soliti quattro, di cui due a tempo parziale, che c’erano prima della grande rivoluzione».

La chiamano ironicamente grande rivoluzione, intendendo con questo l’accordo stipulato fra Poste Italiane e Provincia per migliorare il servizio. Che avrebbe dovuto sistemare tutto. Ma così non è stato. Soltanto pochi giorni fa lo hanno rimarcato i sindacati altoatesini: «A Bolzano città mancano almeno venti portalettere». 













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