in aula

Processo Neumair, la Pm chiede l'ergastolo per omicidio plurimo aggravato con isolamento diurno per un anno

L'imputato non è in aula per il finale del processo, presente invece la sorella Madè. Forse la sentenza nella serata di sabato (foto Ansa)


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Ergastolo per omicidio plurimo aggravato con isolamento diurno per un anno: è la richiesta formulata dalla Pm Federica Jovene. Il duplice delitto - ha detto la pm - è stato "commesso con piena coscienza e volontà". L'utilizzo di una corda per strangolare i genitori "denota una particolare intensità del dolo". In conclusione della requisitoria Iovene ha evidenziato che l'imputato, dopo il delitto, ha gettato i corpi dei suoi genitori "senza pietà nelle gelide acque nel fiume Adige". Infine, l'accusa ha parlato di una lunga serie di depistaggi messi in atto.

«Ergastolo!»: la richiesta in aula della pm per Benno Neumair

Ergastolo per omicidio plurimo aggravato con isolamento diurno per un anno: è la richiesta formulata dalla Pm Federica Jovene. Il duplice delitto - ha detto la pm - è stato «commesso con piena coscienza e volontà». L'utilizzo di una corda per strangolare i genitori «denota una particolare intensità del dolo».

E' seguita la prima arringa di parte civile dell'avvocatessa Elena Valenti. "Benno aveva un rapporto difficile con i soldi: non gli bastavano mai. Anche quando se ne va di casa il gesto è finalizzato: prende le carte di credito dei genitori. Non vive in famiglia e non ottiene risultati all'università. A mamma Laura disse: "Sei la causa di tutti i miei mali". Benno ha sempre agito per un fine. Ma non c è mai stato un discostamento dalla realtà".

 

Ore 16.15. Ergastolo per omicidio plurimo aggravato con isolamento diurno per un anno: è la richiesta formulata dalla Pm Federica Jovene. Il duplice delitto - ha detto la pm - è stato "commesso con piena coscienza e volontà". L'utilizzo di una corda per strangolare i genitori "denota una particolare intensità del dolo". In conclusione della requisitoria Iovene ha evidenziato che l'imputato, dopo il delitto, ha gettato i corpi dei suoi genitori "senza pietà nelle gelide acque nel fiume Adige". Infine, l'accusa ha parlato di una lunga serie di depistaggi messi in atto. 

 

Ore 16. Ripresa l'udienza. Riparte la requisitoria con le conclusioni della Pm Federica Jovene: "La Procura si occupa ora dell’accusa di soppressione di cadavere. Questa fattispecie si verifica quando si agisce con l'idea di non far più ritrovare un corpo. Dunque parliamo non di occultamento ma di soppressione: Benno era convinto che i due corpi non sarebbero più stati trovati".

Ore 14. Verso la conclusione la requisitoria del Pm Igor Secco: "A Patrizia Reggiani (omicidio Gucci) fu rilevato lo stesso disturbo personalità di Benno (narcisistico istrionico antisociale) ma fu considerata perfettamente in grado di intendere e di volere". Il Pm chiede il diniego delle attenuanti generiche

Sospensione dell'udienza fino alle 15.30. Si riprenderà con l'ultima fase della requisitoria.

Ore 13.40. "Benno ha manipolato le amiche per precostituirsi un alibi. E' un freddo calcolatore", dice ancora il Pm Igor Secco.

Ore 13. Continua la requisitoria del Pm Igor Secco: "Il filo rosso di collegamento del suo comportamento è la bugia. Il disturbo psichico che non porta ad un discontrollo non ha rilevanza a livello forense. Il disturbo di personalità di Benno non lo ha portato a non sapere quello che faceva: è un menzognero cronico. Dopo il primo omicidio il comportamento di Benno è stato assolutamente lucido. Ha atteso il rientro della madre per eliminarla".

Ore 12.50. Per il Pm Igor Secco in Benno "non c è mai stata alterazione della realtà. Lo psicopatico è un delinquente. Benno non è uno psicotico, è uno psicopatico. In lui ci sono tratti narcisisti antisociali. Il narcisista manipola le persone a proprio vantaggio. Benno simula emozioni per sentimenti che non prova".

 

Ore 12.40. L'altro Pm Igor Secco si sofferma sull'imputabilità di Benno e sui suoi disturbi di personalità che non inciderebbero sulla capacità di intendere e di volere. Disturbi della personalità che devono essere intensi, rilevanti e consistenti: bisogna dimostrare lo scivolamento in una psicosi, il soggetto deve essere incapace di percepire il disvalore di quello che ha fatto. Non c'è un comportamento bordeline, non è un paranoide.

Ore 12.30.  In corso la requisitoria dei due Pm. Per Federica Jovene il pomeriggio del 4 gennaio non vi fu alcun litigio tra l'imputato ed il padre Peter. Non solo non ci sono riscontri ma la ricostruzione dell’ uso di Benno di quel pomeriggio di computer e telefonino smentisce il racconto di Benno. Quel pomeriggio Benno non si era addormentato (venendo aggredito verbalmente dal padre improvvisamente per questione di soldi). È’ invece provato che Benno fu sempre molto attivo anche dopo il primo delitto.

Dalla scomparsa nel nulla dei genitori al rinvio a giudizio per omicidio: così si è arrivati al processo di Benno Neumair

Ripercorriamo le tappe della vicenda che ha sconvolto l’Alto Adige, con il duplice omicidio dei genitori da parte di Benno Neumair, poi reo confesso.

Benno Neumair non partecipa alla fase finale del processo a suo carico per l'uccisione dei suoi genitori Laura e Peter. Presente in aula invece la sorella Madè. Il bolzanino di 31 anni ha confessato il duplice omicidio e l'occultamento dei loro cadaveri, gettati nel fiume Isarco.

In mattinata, davanti alla Corte d'assise presieduta da Carlo Busato, i sostituti procuratori Igor Secco e Federica Iovene formuleranno le loro conclusioni e avanzeranno le richieste ai giudici. Dopo la requisitoria, prenderanno la parola gli avvocati di parte civile - in rappresentanza di Madè, sorella di Benno, e di Carla Perselli, sorella di Laura - e successivamente si terranno le arringhe degli avvocati difensori di Benno.

La Corte ha previsto per la discussione del processo, comprese le repliche, tre giornate: da domani a sabato. In base a questo calendario dei lavori, la Corte dovrebbe ritirarsi già sabato in camera di consiglio così da poter dare lettura del dispositivo della sentenza nella serata dello stesso giorno. Nel caso in cui la discussione dovesse invece protrarsi fino ad occupare l'intera udienza di sabato, la Corte d'assise si vedrebbe costretta a rinviare la camera di consiglio a lunedì (se non addirittura a domenica). 













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