Puglisi fa carriera ed entra nel governo 

La nomina. Ieri l’ex senatrice Pd è stata nominata sottosegretario al Lavoro nel nuovo esecutivo, affiancherà il ministro Nunzia Catalfo Lo scorso anno in Alto Adige era finita nell’occhio del ciclone per l’incarico di «ambasciatrice» della Provincia durato poi soltanto sei mesi



Bolzano. Francesca Puglisi fa carriera e diventa sottosegretaria al Lavoro nel governo Conte-bis. In Alto Adige l’ex parlamentare del Pd era finita nell’occhio del ciclone per un incarico di «ambasciatrice» della Provincia ottenuto da Palazzo Widmann nel 2018, dopo che non era stata rieletta alle politiche di quell’anno. Una scelta che aveva creato malumori anche all’interno della Stella alpina, tanto che del tema si era finito a discuterne anche in via Brennero. Ieri la nomina nel governo. Nata a Fano, classe 1969, laurea in Economia e Commercio a Bologna, Francesca Puglisi è giornalista e, prima di dedicarsi a tempo pieno alla politica, ha lavorato nei settori del marketing, della comunicazione e delle pubbliche relazioni. È stata candidata con il Partito democratico alle ultime elezioni europee di maggio 2019. Eletta al Senato nel 2013, nella scorsa legislatura ha fatto parte e poi ha presieduto la Commissione di inchiesta sul femminicidio di Palazzo Madama, dal 2017 al 2018. Tra gli incarichi precedenti all'interno del partito, nella segreteria nazionale Pd è stata responsabile della Scuola dal 2009 al 2013; di Scuola, università e ricerca dal 2014 al 2016; di Infanzia e adolescenza dal 2018 al 2019. Nel 2018 insieme ad altre donne ha dato vita all'associazione TowandaDem, per promuovere le pari opportunità tra donne e uomini. Nel passato della nuova sottosegretaria anche un legame con il senatore Gianclaudio Bressa.

Ma torniamo alla primavera dello scorso anno. Puglisi partecipa ad un bando in Provincia e viene scelta dalla giunta di allora (Svp-Pd). L’incarico è «per la profilazione della percezione e dell’immagine dell’Alto Adige sul territorio nazionale». Si trattava di un contratto a termine fino alla fine dell’anno, rinnovabile per un massimo di due anni. L’impegno di spesa della delibera, in base al contratto nazionale giornalistico (più 150 ore di straordinari) era di 53 mila euro per emolumenti, 15 mila euro per oneri e 5 mila euro per Irap. Questa la missione indicata nella delibera: «Portare avanti la strategia appositamente elaborata presso istituzioni, aziende e media, attraverso attività di pubbliche relazioni e networking». Francesca Puglisi, viene specificato, rispondeva ai requisiti di esperienza e curriculum, con un passato in agenzia di pubbliche relazioni. L’incarico poi terminerà dopo 6 mesi con la fine del 2018. Subito nascono le polemiche. L’opposizione porta il tema anche in consiglio provinciale. Ma pure nella Stella alpina, che dopo le provinciali 2018 cambierà partner di coalizione, si alzano numerose voci critiche del tenore: «Non siamo un’agenzia di collocamento». Adesso non serve più. Francesca Puglisi un nuovo lavoro ce l’ha. E che incarico.M.D.













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