Quasi 50 infettati e due morti Castelrotto è diventato un caso

Bolzano. Probabilmente stanno pagando una vocazione turistica che sino a qualche settimana fa ha fatto confluire migliaia di turisti provenienti da tutta italia. dalle statistiche quotidiane sulla...



Bolzano. Probabilmente stanno pagando una vocazione turistica che sino a qualche settimana fa ha fatto confluire migliaia di turisti provenienti da tutta italia. dalle statistiche quotidiane sulla diffusione del terribile virus in alto adige, castelrotto ed ortisei rivelano numeri anomali soprattutto in relazione alla popolazione residente. e’ questa la spia che rivela che l’origine di diversi contagi è legata al movimento turistico. forse la decisione di chiudere anticipatamente piste ed alberghi avrebbe dovuto essere presa qualche settimana prima. a castelrotto (ove il coronavirus ha provocato anche due decessi) gli infettati accertati sono ben 46, ad ortisei 34. numeri troppo alti, che preoccupano. a castelrotto ci sono problemi seri anche all’interno della casa di riposo martinsheim ove il virus si è diffuso nonostante le disposizioni di tutela della anziani ospitati, in vigore in tutta la provincia. le visite da parte dei parenti restano bandite ed anche i momenti di aggregazione tra gli stessi anziani sono assai limitati. pranzo e cena, ad esempio, vengono servizi a scaglioni per avere a disposizione spazi più ampi e un’adeguata distanza di sicurezza interpersonale. non è però bastato. sono risultati infettati anche alcuni operatori della struttura. altri sono risultati positivi e stanno affrontando un periodo di quarantena. il “focollaio” rilevato all’interno della casa di riposo preoccupa anche il sindaco andreas colli che non ha individuato alcuna spiegazione scientifica alla situazione, documentata sulla base di 175 tamponi di controllo effettuati all’interno della struttura. oltre ai due decessi, non sarebbero altri casi gravi, ma il problema resta, in tutta la sua drammaticità anche perchè gli esperti proprio nelle ultime ore hanno evidenziato che il virus è in grado di aggravare pesantemente le condizioni del malato in poco meno di mezz’ora. il primo cittadino, al pari di tanti altri suoi colleghi, ritiene però, che nella zona dell’alpe di siusi, nonostante i divieti, i cosiddetti “furbetti” siano troppi. «e’ necessario che tutti capiscano che i divieti hanno una loro motivazione e non possono essere presi sottogamba - dice andreas colli in una intervista tv - dunque si deve rimanere a casa, non c’è alternativa. aumenteremo i controlli». anche le ripercussioni economiche saranno molto pesanti. «siamo un comune a vocazione turistica - ricorda il sindaco - ma anche quando sarà finita sarà molto dura rialzarsi e ripartire».













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Valeria Frangipane

Attualità