La storia

«Ringrazio l’ospedale di Bolzano, mi ha curato col cuore» 

La testimonianza: «Mi sono sentito male e la Sanità ha funzionato. Grazie al medico di famiglia. agli specialisti, al personale del Pronto soccorso e del reparto di Cardiologia»


Giorgio Ruggiero Carli


BOLZANO. Sappiamo tutti che il cuore rappresenta nell’immaginario collettivo, e in ogni parte del mondo, la sede delle passioni, del sentimento, e in generale degli affetti e delle emozioni. Ma sappiamo anche che non è solo la sede dell’amore, ma anche un organo muscolare situato nel torace, tra due polmoni, e che è vulnerabile. Sappiamo ancora che l’inizio di ogni malattia insegna, ogni volta da capo, con quale discrezione, con quanto riguardo e con quanta abilità la malattia ci viene a trovare. E quello che è divenuto nel mio caso personale un sentiero interrotto.

E qui che inizia la mia storia contromano. Il pranzo era quasi finito, due fette di “cocomero”, e via in terrazza. Il sole era intenso, ma la sudorazione mi sembrò eccessiva. E poi quel dolorino al centro del petto! Non detti all’accaduto la giusta importanza. È vero però che la notte porta consiglio e il giorno dopo mi recai dal mio medico curante, il bravo e stimato dottor Werner Rauhe il quale, rimarcando la mia imprudenza, mi prescrisse subito alcune analisi.

La mattina seguente alle 9.30 ero ai laboratori Bonvicini in via Novacella per i prelievi. Alle ore 12 mi chiama al telefonino la mia cara dottoressa Ester Vedani che mi ingiunse di andare subito al Pronto soccorso. Le descrizioni che seguono hanno l’intento di sottolineare la perfetta organizzazione, dell’ospedale San Maurizio, in caso di urgenze cardiologiche.

Pronto soccorso

L’accettazione è stata veloce. Dopo il tampone c’è stato il colloquio con il dottore di turno, assistito sempre dalla “cara Petra”. Poi sono stato trasferito al padiglione W, dopo una corsa nel tunnel in barella con la relativa strumentazione, accompagnato sempre dal dottore.

Reparto di Terapia intensiva

Sono stato accolto da una dottoressa molto gentile che mi ha sottoposto subito a un esame cardiologico. In questo reparto attrezzato con strumentazioni tecnologiche all’avanguardia vengo curato da medici e infermieri con attenzioni particolari, sento quindi la necessità di ringraziare: il dottor Roberto Cemin, la vice capo-sala Cinzia, l’infermiere Daniel e tutti gli altri di cui mi riesce difficile ricordare i nomi. Ma c’è qualcosa di estremamente piacevole che caratterizza questo reparto la presenza di alcune “fatine”. Mi spiego meglio: impiega anche alcune alunne infermiere del terzo anno della scuola provinciale di sanità Claudiana. sono rimasto incantato dalla loro gentilezza e professionalità. Per loro queste non erano obbiettivi da raggiungere. mi hanno chiamato tutte e sempre signor giorgio, con la tipica dolcezza femminile.

Ma un’alunna ricordo con particolare affetto: nativa dell’India, ha raggiunto i genitori, qui a Bolzano all’età di 8 anni dopo aver vissuto con i nonni. Ha compiuto gli studi regolari a Bolzano per poi iscriversi alla Claudiana. a lei vorrei dire: cara Sanampreet grazie per essere venuta in Italia, grazie per avermi aiutato in modo così discreto, grazie per le belle parole rassicuratrici. Ti auguro, insieme a mia moglie tutte le soddisfazioni professionali che desideri, una vita sana, felice, serena, insieme a tutta la tua famiglia.

La Claudiana

Non so quanti in regione e a Bolzano la conoscano, ma è bene considerarla come una vera e propria risorsa per la nostra Sanità.

Reparto di Cardiologia

La stanza è confortevole ed ho un paziente accanto che ama il mare come me, il bel mare Mediterraneo. So che anche lui ha superato la prova. Qui il mio grazie va al dottor Andrea Comunello - così come a tutto il personale del reparto - che è stato sempre pronto, competente, gentile. Certo è che avevo tutto il giorno per pensare, a quanto mi diceva. Ci siamo salutati con un mio grazie ed una stretta di mano virile prerogativa del mio carattere.

Intervento emodinamico

Non ho parole per elogiare il dottor Patrick Engl che mi ha accolto in una sala operatoria da fantascienza con visori a tutta parete e poi quei tetti e macchinari che si muovevano continuamente come in un planetario. La riconoscenza, si sa, è un sentimento quasi scomparso, ma lei, caro dottore, sappia che le dono tutta la mia. Il massimo della speranza di guarigione lo ho avuta solo quando lei mi ha detto, durante l’intervento “sono arrivato al cuore”.

Il primario

È sufficiente bussare alla porta del dottor Rainer Oberhollenzer per essere accolti e ascoltati. Il nostro colloquio è stato breve, ma ho capito che il primario della Cardiologia dell’ospedale San Maurizio - Padiglione W ha sempre garantito al suo reparto impegno, competenza, sapienza scientifica. Questo mi fa dire che ho nei suoi riguardi una profonda ammirazione.

Mie riflessioni

Chi per ventura personale segue passo passo il lento deterioramento del proprio organismo umano percepisce, seppur in modo oscuro, come sia impossibile il compito che si è data la medicina nelle società ricche e opulenti. L’evoluzionismo infatti interpreta la malattia come il compromesso adattivo dell’organismo nella perenne lotta contro la deriva entropica che mina le basi di ogni forma fisica organizzata e quindi anche quella vitale. Certo si potranno vincere ancora tante battaglie e rallentare il declino ma l’esito finale è segnato in partenza e solo il mito che cova sotto la razionalità scientifica può far credere che le magnifiche scoperte progressivamente porteranno a termine la missione onnipotente e onnisciente di sconfiggere la finitezza dell’esistenza.













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