Rosato inizia a “tessere” la tela centrista di Renzi 

La visita. Diversi incontri ieri in città per il coordinatore di «Italia Viva». E una visita al Lager  Un caffè con Kompatscher. I saluti a Caramaschi come vice presidente della Camera



Bolzano. Primo giro di colloqui di Ettore Rosato a Bolzano per radicare il nuovo partito di Matteo Renzi. Il vice presidente della Camera, co-coordinatore di «Italia Viva», è partito nel primo pomeriggio di ieri, dopo la presentazione di giovedì sera al Circolo della Stampa. Rosato ha avuto a disposizione alcune ore per incontri, riservati e non. La platea serale, una quarantina di persone, era un mix di centristi e di Pd interessati. Quello degli ex Dc ed ex popolari è un mondo di affinità e antiche rivalità. In sala qualche sguardo sbieco, «se c’è quello là...». Ma Italia Viva guarda anche verso il centrodestra. «Il nostro campo di gioco è più largo del Pd, ma è anche il Pd», è la sintesi di Rosato. «Sì, le persone hanno bisogno di capire questa operazione. È appassionante e impegnativo», dice Stefania Gander (ora ex Pd), tra i fondatori dei comitati di azione civile a Bolzano, insieme a Marco Fonte. Il nuovo partito arriva otto mesi prima delle elezioni comunali in Alto Adige. Se si presenterà, sarà attraverso liste civiche, secondo la linea nazionale. Il sindaco Renzo Caramaschi, che lavora a una sua lista e non è iscritto al Pd, è interessato? Rosato è passato ieri dal municipio per un saluto a Caramaschi. E c’è stato il tempo anche per un caffè con il presidente Arno Kompatscher. La Svp segue con interesse. «La nascita del partito di Renzi ha portato chiarezza, dopo tante tensioni. Vediamo quali ripercussioni ci saranno sul governo. Per noi è positiva una forza in più al centro», dice l’Obmann Philipp Achammer. Maria Elena Boschi, eletta nel collegio anche con i voti della Svp, sarà la capogruppo di «Italia Viva» alla Camera. «È stato un incontro istituzionale tra sindaco e vice presidente della Camera, non un appuntamento politico», riferisce Caramaschi, che entro fine mese annuncerà la sua decisione sulla candidatura. Triestino, già presidente del consiglio comunale all'epoca del mandato di Riccardo Illy, Rosato ha sottolineato l'importanza strategica dei sindaci, «baluardi nei territori, motore di crescita e sviluppo». Caramaschi ha descritto «la passione e il duro lavoro necessario per cambiare il territorio, con scelte talvolta impopolari. I sindaci hanno la responsabilità del bene comune della città. Una volta eletti, devono giocare un ruolo trasversale per essere veramente "il sindaco di tutti”». Questa sarà la fase in cui diversi proveranno a garantirsi uno spazio in prima fila. Giovedì a fine serata Monica Franch e Mauro Randi (Noi per Bolzano)hanno portato a Rosato i saluti di Roberto Bizzo e lasciato i biglietti da visita. L’adesione è possibile ma non scontata, avverte Monica Franch: «Mi piaceva molto il primo Renzi, molto meno quando ha iniziato a vincere. Devo ancora smaltire certe arrabbiature. È vero che loro hanno fatto adesso ciò che noi abbiamo fatto nel 2018, lasciando un Pd che ci stava strettissimo. L’interesse c’è, inutile negarlo. Rosato ci ha chiesto se siamo disponibili a fondare un circolo». È stato più veloce Claudio Degasperi, che ha presentato a Rosato il nome «Bolzano Viva». «Voglio coinvolgere i giovani». Stefania Gander non ne sapeva nulla, ieri si sono scambiati i numeri di telefono. L’assessore Angelo Gennaccaro (Io sto con Bolzano) osserva e riflette. In mattinata Stefania Gander ha accompagnato Rosato al muro del Lager, per una visita con Guido Margheri e Monica Bancaro dell’Anpi. «Sono colpito», ha detto Rosato, «da come Bolzano negli ultimi anni abbia lavorato per il recupero della memoria». FR.G.

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