Sanità

Saltano analisi e visite mediche: -42% in Alto Adige nel 2020

I dati dell'Istat: con la pandemia cancellata quasi una prestazione sanitaria su due. Secondo l’Istituto di statistica la diminuzione delle prestazioni ambulatoriali è stata particolarmente forte in provincia di Bolzano ed in Basilicata


Valeria Frangipane


BOLZANO. Colpa del virus. In un anno in Alto Adige è saltato il 42% delle analisi e delle visite mediche specialistiche: siamo scesi da 7 a 4 milioni. Quasi una su due. Un dato di difficile comprensione se confrontato alla Lombardia - dove la pressione della pandemia è stata pesantissima - che registra una flessione del 20.6%. Peggio di noi solo la Basilicata (-50%). Mentre Trento segna un calo del 16%.

Il dato è contenuto nel report annuale, appena pubblicato, dell’Istituto di statistica (Istat) che ha come protagonista l’impatto della pandemia sull’Italia.

«L’imprevista diffusione del virus e la sua aggressività - si legge nel dossier - hanno avuto un impatto significativo sul sistema sanitario pubblico nazionale; molti servizi sono stati ridimensionati, riorganizzati o completamente sospesi per far fronte alla gestione dei pazienti Covid. A ciò si è aggiunto il timore delle persone di contrarre l’infezione che ha spinto molti a rinunciare o a ritardare il ricorso alle prestazioni sanitarie di cui avevano bisogno».

La conseguenza è stata che nel 2020 le prestazioni ambulatoriali e specialistiche erogate in Italia sono diminuite del 20,3% rispetto all’anno precedente. Le regioni in cui la caduta, rispetto all’anno prima, è stata più pesante sono - come detto - la Basilicata e la provincia di Bolzano, con diminuzioni del 50% e del 42%. Riduzioni del 30% si sono registrate in Valle d’Aosta, Calabria, Sardegna e Liguria. La flessione risulta inferiore alla media nazionale e compresa tra l’11% ed il 15% in Campania, Sicilia, e Toscana. Il calo - sottolinea l’Istat - è avvenuto in tutte le regioni ma senza una proporzionalità ben identificabile tra chiusura/sospensione di alcuni servizi e prestazioni e impatto della pandemia.

Prestazioni sanitarie scese in un anno da 7 a 4 milioni

Il dettaglio dell’Alto Adige dice che le prestazioni sanitarie sono scese in un anno da 7 a 4 milioni (7.036.000 nel 2019 e 4.061.000 nel 2020) con una variazione percentuale del -42.3%. In Trentino sono scese da più di 7 milioni a 6 (7.470.000 nel 2019 e 6.259.000 nel 2020), con variazione percentuale del -16.2%. La Lombardia registra un calo del 20%, il Veneto del 26%, l’Emilia Romagna del 29%.

Visite specialistiche: -43.1%

Nel 2020 le visite specialistiche (di controllo o prime visite, finalizzate a impostare un eventuale piano diagnostico terapeutico) si sono ridotte in tutta Italia di quasi un terzo. Anche in questo caso alcune regioni hanno subito una contrazione maggiore: del 43.1% in Alto Adige, del 65% in Basilicata, del 53% in Valle d’Aosta e del 50% nelle Marche ma per nessuna è stata inferiore al 20%. Il Trentino registra un calo del 22.8%.

Diagnostica: - 47.9%

Nel 2020 in Alto Adige gli accertamenti diagnostici (tac, risonanze magnetiche ecc.) sono diminuiti del 47.9% rispetto all’anno prima. Peggio di noi solo la Basilicata al 59% e la Val d’Aosta al 52.4%. In Trentino il calo è del 23.2%. La Lombardia è al 27.5%, il Veneto al 31%.

Laboratorio: -40.3%

In provincia di Bolzano il calo registrato dall’Istat è il peggiore d’Italia, siamo al 40.3%. Il Trentino all’11.9%, la Lombardia al 17%.

Riabilitazione: -53.1%

I cali maggiori a livello nazionale riguardano la Riabilitazione, con una media del -31%. In Alto Adige la percentuale schizza al -53%, in Trentino la flessione è del 32.4%. In Basilicata del 67%. In Lombardia la diminuzione è del 36, in Veneto del 23% ed in Emilia Romagna del 25%.

Terapeutica: - 35%

A proposito delle prestazioni terapeutiche l’Alto Adige registra un calo di accessi del 35%. Purtroppo risultiamo tra i peggiori d’Italia dopo la Basilicata (-75.4%). Il Trentino scende solo del 7.8%. La Lombardia è al 22.4%, il Veneto al 21%, l’Emilia Romagna al 17%.













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