Sanità, manifesti con il morto: la Procura apre un fascicolo 

Il caso. Al momento è un atto dovuto dopo gli esposti presentati. Non ci sono indagati né ipotesi concrete di reato Il Pd: «Bisogna riorganizzare la sanità, altro che guerre etniche». L’Ordine dei medici di Trento: «Azione disgustosa»



Bolzano. Prime iniziative della procura della repubblica in relazione ai manifesti shock della südtiroler freiheit sui decessi che la presenza di medici non in grado di comprendere la lingua tedesca può provocare negli ospedali altoatesini. il procuratore axel bisignano ieri ha confermato l’avvio di accertamenti preliminari sulla base di alcune segnalazioni fatte pervenire nei giorni scorsi. i fascicoli aperti (a carico di ignoti) sono un paio. per il momento a palazzo di giustizia nessuno si sbilancia ma pare evidente che in procura nessun magistrato abbia per il momento individuato un possibile reato penale. lo dimostra il fatto che al momento gli accertamenti preliminari non sono ancora iniziati e la questione non è considerata degna di attenzione in tempi ristretti. e’ evidente che se la procura ritenesse i manifesti in contrasto con il codice penale sarebbe necessario procedere speditamente per evitare che il presunto reato porti a ulteriori conseguenze. sarebbe dunque necessario (come accadde in occasione dei manifesti sulla bandiera italiana spazzata via come rifiuto da una scopa in saggina) procedere al sequestro preventivo del manifesto stesso. in realtà al momento in procura non è emersa alcuna reale ipotesi di reato. l’apertura dei due fascicoli, dunque, appare per lo più un atto dovuto a seguito del deposito di segnalazioni. a presentare due esposti erano stati nei giorni scorsi il consigliere provinciale del m5s diego nicolini, e il presidente della federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri filippo anelli. a distanza di diversi giorni, è intervenuto ieri il pd. una iniziativa del gruppo consiliare comunale spiega il segretario provinciale alessandro huber con franca berti, carlo visigalli e il consigliere provinciale sandro repetto, «l’iniziativa della stf va ben oltre una “semplice” provocazione politica. la situazione della sanità altoatesina è grave: manca personale e spesso i tempi di attesa sono esagerati. bisogna riformare pensando alle competenze e a razionalizzare, ma non se ne può fare l'ennesima battaglia identitaria. certamente il bilinguismo è obbligatorio, ma la priorità in questo momento è la qualità e la quantità del personale. non può passare il messaggio che sia più improntante il gruppo linguistico della competenza. i nostri medici sono competenti, spesso sono troppi pochi. quindi abbiamo bisogno di più personale, che abbia il giusto tempo, se monolingue, per imparare la seconda lingua, tedesco o italiano che sia».

Il consiglio dell’ordine dei medici di trento si è associato alla condanna dell’ordine nazionale «per il disgustoso manifesto».

©RIPRODUZIONE RISERVATA .













Altre notizie

Attualità