Trasporti

Sasa costretta a tagliare le corse perché mancano gli autisti 

La direttrice Petra Piffer: «Carenza strutturale. Soprattutto chi arriva da fuori fa fatica a trovar casa» Sul breve periodo l’Azienda spera che ci sia una buona risposta all’offerta di rinviare le ferie, in cambio del buono carburante.


Antonella Mattioli


BOLZANO. L’allarme è già scattato. A causa della carenza di personale la Sasa è costretta a tagliare corse. Sul sito della società di trasporto pubblico si annunciano - la riduzione è in vigore già da domenica 19 giugno - numerose cancellazioni sulle linee urbane di Bolzano 5, 10A, 18, linee 111, 112, 150, 152, 156, 204, 212, 231, 239, 240, 245, 246, 251. Fino all’1 luglio ci saranno corse cancellate anche sulla linea 213 Merano–Lagundo-Parcines e sulla linea 210 Merano-Sinigo-Lana-Postal. Inevitabili i disagi per gli utenti.

«Stiamo facendo i salti mortali per garantire i servizi ma dobbiamo fare i conti - spiega Petra Piffer, direttrice generale della Sasa - con la carenza di personale. Una situazione cronica che si acuisce in particolare in estate. Quando il personale, giustamente, va in ferie. Ma questo è anche il periodo in cui le richieste aumentano, perché arrivano i turisti. Continuiamo a cercare personale. Abbiamo in programma l’assunzione di un centinaio di autisti, in aggiunta agli attuali 400. Ma come tutti i settori dell’economia altoatesina facciamo enorme fatica.

Come se ne esce?

Purtroppo non è facile; noi abbiamo un piano a breve e medio-lungo termine.

Quello a breve sarebbe la proposta fatta in questi giorni agli autisti che prevede di erogare 20 euro al giorno, sotto forma di buono carburante, a chi accetta di spostare le ferie estive dal primo ottobre in poi.

Sappiamo di chiedere un sacrificio al nostro personale, ma speriamo che qualcuno aderisca. Ne abbiamo bisogno.

Sul medio-lungo periodo come pensate di affrontare il problema?

Abbiamo delle iniziative che metteremo in campo. Tra queste c’è sicuramente quella che prevede di pagare la scuola guida, per ottenere la patente per gli autobus. Lo facevamo già, ma abbiamo sospeso tutto causa pandemia da circa due anni. L’intenzione è di ripartire al più presto; lo riproporremo, raccogliendo le adesioni per formare le classi. Però non è una cosa immediata, i tempi tra parte teorica e pratica sono piuttosto lunghi. La formazione dura complessivamente circa un anno.

Secondo i sindacati, le carenze di organico si potrebbero risolvere aumentando gli stipendi.

Questo è un modo semplicistico di affrontare un problema che riguarda tutti i settori dell’economia altoatesina e che ormai è di tipo strutturale. L’offerta di lavoro, supera di gran lunga la domanda. Stanno andando in pensione i figli del baby boom degli anni Sessanta. Che non vengono rimpiazzati dai giovani: anche in Alto Adige - seppur in maniera minore rispetto al resto del Paese -c’è un calo delle nascite. Inoltre, fino a qualche anno fa, in Sasa spesso entravano coloro avevano voglia di avvicinarsi a casa, dopo una vita di lavoro fatta nel settore dell’autotrasporto o alla guida dei pullman turistici. Oggi non è più così.

Evidentemente il posto non è più attrattivo.

Questo è quello che dicono i sindacati. Non è così. Quando parlo con gli autisti, in linea di massima, sono gratificati da ciò che fanno. Noi garantiamo assunzioni a tempo indeterminato e facciamo formazione continua. Non sono aspetti da sottovalutare.

Quanto guadagna un autista?

Uno che non sia appena assunto e faccia il servizio urbano guadagna tra i 1.700 e i 1.800 euro netti al mese; si arriva a 2.500 nel servizio extraurbano. Il problema vero è un altro.

Che sarebbe?

La difficoltà a trovare casa che ovviamente riguarda anche i locali, ma ancora di più chi arriva da fuori. È un problema affittare un alloggio per coloro che portano con sé la famiglia; ma lo è anche per chi ha intenzione di fermarsi solo per un periodo e si accontenterebbe di una stanza. C’è poco o nulla sul mercato privato e l’Ipes ha una lunga lista d’attesa nelle case per lavoratori.

Voi li aiutate anche a cercare l’alloggio?

Cerchiamo di affittare alloggi sul mercato privato e li mettiamo a disposizione. Però è molto difficile anche per noi. Se comunque ci fosse qualcuno interessato, si faccia avanti.













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Valeria Frangipane

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