Scuole superiori, dal 9 novembre partirà la didattica a distanza 

Sistema misto in presenza e online. Dopo lo screening del 19 ottobre alle Chini scolari a casa fino al 1° novembre Via ai test antigenici alle medie Negri, mentre un genitore lamenta scarso coordinamento tra linee guida di Asl e scuola 



Bolzano. Anche sul fronte scuole, le notizie sulla diffusione del Covid si susseguono a ritmo incalzante e non è affatto facile riuscire ad avere un quadro preciso della situazione.

I dati aggiornati

Nella giornata di ieri sono stati registrati 11 nuovi casi di positività al Covid-19 nelle scuole italiane in Alto Adige. Alla scuola elementare Don Bosco di Bolzano sono stati segnalati due casi positivi e una classe è stata posta in quarantena. Tre i casi positivi registrati alle scuole Gandhi di Laives. Un caso di positività è stato registrato alla scuola media Archimede a Bolzano, tre i casi alla scuola Ada Negri, un caso alle scuole Foscolo (una classe in quarantena) e alle scuole medie Alfieri, sempre nel capoluogo (con una classe in quarantena). All'Istituto superiore Galilei di Bolzano è stato segnalato un caso di positività, con tre classi in quarantena.

Didattica a distanza

La nuova ordinanza provinciale in vigore da mercoledì 21 ottobre prevede, tra le varie misure, anche l’adozione della didattica a distanza nelle scuole superiori per un 30 per cento sulle ore totali, oltre ad ingressi e uscite scaglionate. Questa maggiore integrazione della didattica a distanza partirà nelle scuole italiane, presumibilmente, dal prossimo 9 novembre, al rientro in aula degli studenti dalla settimana di vacanza prevista dal calendario scolastico. «Questa nuova disposizione non crea grandi disagi nelle scuole in lingua italiana - spiega l’assessore Giuliano Vettorato - lo scaglionamento di ingressi e uscite, infatti, era stato già adottato sin dall’inizio delle lezioni, il 7 settembre, in accordo con l’Ufficio trasporti. Per quanto riguarda invece la didattica, grazie all’esperienza dello scorso anno scolastico e al lavoro organizzativo svolto durante la pausa estiva, le scuole prevedono già la possibilità di integrare la didattica in presenza con quella a distanza e quindi sarà sufficiente una revisione parziale degli orari, a cui si sta lavorando». Per fare in modo che i ragazzi possano frequentare senza intoppi anche le lezioni da remoto, inoltre, i dirigenti invitano le famiglie a segnalare alle segreterie scolastiche l’eventuale mancanza dei necessari dispositivi elettronici.

Linee guida discordanti

Un genitore ha contattato la nostra redazione segnalando, con comprensibile disappunto, la situazione in cui s’è venuta a trovare la sua famiglia in queste ore. «Mia figlia – spiega frequenta la terza elementare e la sorella di una sua compagna di classe è risultata positiva al covid. La notizia è stata data in data 10 ottobre e, quindi, tutto il il nucleo famigliare si è dovuto sottoporre al tampone, eseguito il 12 ottobre. Quattro giorni più tardi, i genitori della bimba danno notizia dell’esito positivo del test e, lo stesso giorno, il 16 ottobre, riceviamo una mail dalla direttrice della scuola con cui ci viene comunicato che la classe non sarebbe andata in quarantena, ma che tutti gli alunni avrebbero dovuto sottoporsi a tampone. La mia famiglia viene contattata dall’Asl il 18 ottobre e viene fissato un appuntamento per il giorno successivo, lunedì 19, alle 14, presso il drive-in dell’ospedale. Ad altri compagni - continua il papà - , viene dato appuntamento il giorno dopo. Martedì 20, intanto, arriva la conferma di un altro compagno positivo, per fortuna rimasto a casa solo per il grande senso civico dei suoi genitori». Passano due giorni, l’esito del tampone non arriva e la famiglia resta nel dubbio sul da farsi: «cosa facciamo con i nostri tre figli, che per nostra iniziativa abbiamo tenuto a casa, pur non essendone obbligati, nell’intento di non diffondere ulteriormente il virus nel caso avessimo ricevuto esito positivo?». Il dubbio si dissolve solo ieri sera, dopo le 19, quando finalmente arriva la risposta: la bimba è negativa. «Bene – conclude il genitore – , ma ho verificato che, purtroppo, manca un coordinamento e un’armonizzazione delle linee guida tra intendenza scolastica e azienda sanitaria». P.T.













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Valeria Frangipane

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