Seab, cassonetti dei vestiti usati come immondezzaio 

L’allarme. Nei contenitori si ritrova di tutto: elettrodomestici, rifiuti pericolosi, giocattoli ecc. La società preme: solo indumenti usati e scarpe appaiate. I furbetti fanno aumentare le bollette



Bolzano. Da pochi mesi, Seab ha assunto la gestione dei contenitori già Caritas per la raccolta dei vestiti usati. Una missione tutt’altro che facile, come si evince dalle foto pubblicate qui accanto. Si tratta di rifiuti rinvenuti nell'arco di pochi giorni nei contenitori per la raccolta degli indumenti usati: elettrodomestici, scarpe spaiate, rifiuti pericolosi, giocattoli e molto altro. Nei contenitori andrebbero inseriti solamente indumenti usati in buono stato e scarpe appaiate, che poi vengono ridistribuiti in negozi second hand selezionati o alle diverse aziende specializzate nel riciclo di tessili. I ricavi della raccolta confluiscono per di più nel calcolo della tariffa rifiuti. Ciò significa che più i vestiti sono in buono stato e meno altri rifiuti finiscono nei cassonetti, più si potrà abbassare la tariffa rifiuti. Per tutti.

Ad aprile Seab ha sostituito tutti i vecchi cassonetti con nuovi contenitori dotati di un’apertura più piccola per l’immissione dei sacchetti. Questo per impedire la rimozione degli indumenti dai contenitori e le conseguenti situazioni di degrado già note intorno ai precedenti cassonetti, nonché per ragioni di sicurezza. Per far funzionare il meccanismo di sicurezza, però, bisogna rispettare alcune semplici regole, spiega Seab: gli indumenti devono essere consegnati in sacchi piccoli e ben chiusi (di dimensioni massime 30 x 40 cm); girare il basculante a sinistra o a destra, affinché il sacchetto cada dentro il contenitore; non lasciare sacchi intorno al contenitore, perché causano situazioni di degrado.













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