Serve oltre un miliardo per imprese e famiglie  

Effetti pesanti sull’economia. Il governatore Kompatscher promette misure forti Da oggi chiuse le attività produttive non essenziali. Annunciato da venerdì un nuovo stop



Bolzano. Da oggi sono chiuse anche tutte le attività produttive considerate non essenziali. Si parla di circa il 50% del totale; alle quali se ne aggiungeranno da venerdì altre inserite ieri nell’elenco dal premier Giuseppe Conte, dopo l’intesa raggiunta con i sindacati. Il nuovo stop riguarda, tra le altre, le aziende che fabbricano macchine per l’agricoltura e per il settore alimentare. Si è calcolato che il blocco di tre settimane imposto dall’emergenza Coronavirus provocherà, in Alto Adige, una perdita del Pil di circa il 5%. Su un totale di circa 20 miliardi all’anno, significa oltre un miliardo in meno.

È il conto sicuramente salato del Coronavirus che si aggiunge alle perdite ancora più gravi in termini di vite umane. Gli effetti sull’economia saranno molto pesanti e a farne le spese saranno le aziende e quindi le famiglie, perché se non interverrà la Provincia, anche in Alto Adige sono a rischio migliaia di posti di lavoro.

Un conto da un miliardo

«Abbiamo calcolato che per intervenire in soccorso di aziende e famiglie servirà oltre un miliardo. Ma siamo una Provincia economicamente forte, senza debiti e con un rating AAA. I soldi li troveremo e se necessario faremo debiti per riprenderci e ripartire prima possibile», ha ripetuto anche ieri durante la quotidiana teleconferenza il presidente della giunta provinciale Arno Kompatscher. Gli interventi ai quali sta lavorando la Provincia sono sostanzialmente di due tipi. C’è un primo pacchetto che prevede lo spostamento dei termini di pagamento di tutte le imposte e dei tributi comunali; lo stesso dicasi anche per i mutui concessi dalla Provincia. Anche le banche altoatesine - Cassa di risparmio di Bolzano, Banca Popolare dell’Alto Adige e Casse Raiffeisen - già nei giorni scorsi avevano deciso di sospendere il pagamento dei mutui. La Provincia si farà inoltre garante presso le banche per la concessione di crediti a tasso agevolato.

Il secondo pacchetto, in fase di studio, prevede l’adozione di misure forti per permettere al sistema di riprendersi prima possibile. A questo proposito si pensa, tra le altre cose, a contributi a fondo perduto per le imprese. «Inoltre - ha detto il governatore - si verificherà se c’è la possibilità di rinunciare da parte di Provincia e Comuni all’applicazione di certe tariffe».

I Comuni

La linea è stata concordata con il Consorzio dei Comuni: «Soprattutto i piccoli Comuni - dice il presidente Andreas Schatzer - potrebbero avere problemi di liquidità. Per questo con la Provincia si è concordata la possibilità di anticipare i contributi che in genere vengono dati in quattro rate». Il fatto che il pagamento di imposte e tariffe venga rinviato, potrebbe essere particolarmente pesante per la Seab e le Aziende municipalizzate di Merano, Bressanone, Brunico, le cui entrate derivano dal pagamento delle tariffe. «Stiamo lavorando - ha tagliato corto ieri il sindaco Renzo Caramaschi - per risolvere il problema».

Procedura d’emergenza

Kompatscher, che ieri ha incontrato in videoconferenza i capigruppo del consiglio provinciale, ha chiesto il consenso ad una procedura legislativa “non ortodossa”. Le giunte regionali, nel periodo di crisi, vorrebbero procedere autonomamente a modifiche di bilancio, con comunicazione ed informazione preventive ai capigruppo e successiva ratifica da parte dell'organo legislativo entro una scadenza stabilita. La modalità si giustifica, secondo le Regioni, con la necessità di intervenire urgentemente, per esempio per attivare garanzie di credito all'economia o storni a favore di interventi sanitari. A.M.













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