Si cercano i corpi sotto il ponte 

Bolzano. Quella di ieri è stata un’altra giornata di ricerche, sull’adige. ma non è stata una giornata come le altre. fin da poco dopo le 9 del mattino, infatti, l’attenzione dei vigili del fuoco s’è...


Paolo Tagliente


Bolzano. Quella di ieri è stata un’altra giornata di ricerche, sull’adige. ma non è stata una giornata come le altre. fin da poco dopo le 9 del mattino, infatti, l’attenzione dei vigili del fuoco s’è concentrata in un ristretto tratto di fiume, quello esattamente sotto ponte della discarica ischia–frizzi. quel ponte su cui, poco dopo l’avviso di garanzia a benno neumair e l’avvio delle indagini, erano state trovate tracce ematiche che le analisi dei ris di parma avevano poi rivelato essere di peter neumair. ma perché proprio lì, in un tratto di fiume già passato al setaccio nei giorni scorsi? alla procura di bolzano, le bocche restano cucite come al solito, ma in mattinata è trapelata la notizia che, nel corso dei sopralluoghi nell’appartamento di via castel roncolo, gli inquirenti si sarebbero accorti dell’assenza di alcuni tra i pesi utilizzati da benno per i suoi allenamenti. per questo, partendo dalla tesi accusatoria della procura, secondo cui il ragazzo avrebbe gettato i genitori nel fiume dal ponte della discarica, gli investigatori hanno ritenuto indispensabile verificare la possibilità che quegli stessi pesi potessero essere stati usati per impedire ai corpi dei poveri laura e peter di riemergere.

Le ricerche sono andate avanti tutta la giornata e si sono concluse, senza alcun risultato, poco dopo le 16. il ponte, occupato da diversi mezzi dei vigili del fuoco e della protezione civile, è stato chiuso al traffico. un grosso cavo è stato teso da una sponda all’altra del fiume e, sono stati calati in acqua alcuni natanti. operazioni che sono state condotte davanti alle telecamere di una ventina di troupe televisive e di un folto gruppo di giornalisti. il fiume è stato passato ai raggi x con gli ecoscandagli manuali, un sonar e meticolosamente osservato in profondità con i “batiscopi guardafondo”, uno strumento ottico per l’osservazione dei fondali, che elimina i riflessi e le distorsioni causati dalle onde e anche la rifrazione sull’acqua.

Nel primo pomeriggio, attorno alle 13, i vigili del fuoco hanno fatto cadere nell’adige un “manichino”, dal punto esatto in cui sono state trovate le tracce di sangue. l’impatto con l’acqua del pesante oggetto è stato violento e ha prodotto un tonfo sordo. un “esperimento”, quello dei vigili, che è servito per osservare la traiettoria del fantoccio durante la caduta e, soprattutto, i successivi spostamenti causati della corrente. sulla base di quelle importanti indicazioni, le ricerche sono proseguite fino a quando il sole è calato dietro la montagna, facendo letteralmente precipitare la temperatura.

Le indagini

Nei giorni scorsi, le indagini dei carabinieri di Bolzano, coordinate dalla procura e finalizzate a fare piena luce sui movimenti di Benno Neumair dopo le 21 di lunedì 4 gennaio, hanno fatto registrare nuovi, importanti passaggi. Dopo l’esame delle celle telefoniche, il sequestro della vettura e degli appartamenti, poi accuratamente esaminati dagli specialisti del Ris, venerdì scorso, l’amica con cui Benno aveva trascorso la notte tra il 4 e il 5 gennaio ha consegnato alla procura alcuni vestiti che, quella sera, il giovane s’era tolto per fare una doccia e lei aveva lavato. Lunedì pomeriggio, i carabinieri di Bolzano sono tornati nei locali al civico 22 di via Castel Roncolo e sono usciti con tre sacchi di oggetti e di indumenti. Le indagini continuano, il mistero resta fitto.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Altre notizie

Assemblea

Amministrazione di sostegno: in Alto Adige 3.600 «fragili»

La direttrice Rigamonti: «Servono ulteriori finanziamenti provinciali per sostenere le associazioni e chi si rende disponibile ad aiutare gli altri». Il Tribunale di Bolzano conta più di 500 nuovi procedimenti l’anno 


Valeria Frangipane

Attualità