Bolzano. Nei mesi scorsi, c’erano state proteste, prese di posizioni, sit-in di partiti politici, svolte annunciate e mai arrivate. in via perathoner, la situazione era tanto difficile che i responsabili delle attività commerciali che si affacciano su quella strada avevano più volte minacciato di chiudere. poi, piano piano, la situazione era parsa migliorare. il bar miami, luogo di ritrovo per decine di turbolenti giovani richiedenti asilo che, nell’arco della giornata, spacciavano e si lasciavano andare ad intemperanze di ogni genere, era stato chiuso più volte dal questore. l’attenzione dei media, i controlli di polizia e il cambio di gestione del bar miami sembravano aver riportato un po’ di tranquillità. ma si trattava solo di calma apparente. perché, dopo una breve pausa, le intemperanze sono riprese e la zona è tornata invivibile. il bar miami ha cambiato nome ed è diventato bar manuela, ma è rimasto punto di aggregazione di spacciatori e attaccabrighe, che rendono la via e gli spazi circostanti pericolosi anche per i passanti. e così, attuando quelle che sembravano solo minacce, i responsabili del panificio trenker hanno di recente deciso di chiudere i battenti, lasciando senza lavoro due delle quattro persone impiegate nel punto vendita di via perathoner. anche l’hotel adria, la cui titolare, qualche mese fa, era stata anche colpita alla testa durante un battibecco con alcuni giovani energumeni, si trova in grandi difficoltà perché, è ovvio, nessuno vuole soggiornare in una struttura ricettiva assediata da persone poco raccomandabili. per questo, ancora una volta, è partita un’ennesima richiesta alle istituzioni di intervenire presto per risolvere definitivamente una situazione che si sta trascinando da troppo tempo. situazione altrettanto insostenibile è quella al parco dei cappuccini, vero supermarket dello spaccio, e area off-limits per bolzanini e turisti.