Bolzano

Stop ai bus in via Da Vinci: ora insorge largo Kolping 

Contestato il progetto del Comune. I residenti: «Non ha senso penalizzare soltanto noi». I rilievi: pericoloso l’incrocio con via Dante-via Rosmini e via Cassa di Risparmio è troppo stretta



BOLZANO. Via gli autobus del trasporto pubblico da via Leonardo Da Vinci rendendola così un tranquillo salotto, facendo transitare tutti i mezzi della Sasa in uscita dal centro lungo largo Kolping- via Ospedale, per farli poi risalire lungo il primo ristretto tratto di via Cassa di Risparmio. Una soluzione caldeggiata dall’assessorato alla mobilità, sostenuta dalla giunta comunale e confermata dal Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile approvato di recente. Ora però insorgono i residenti di largo Kolping e via Ospedale, che proprio non ci stanno. Attacca il portavoce di un nutrito gruppo di residenti tra via Ospedale e largo Kolping: «Perché penalizzare soltanto noi, con tutti quanti gli autobus sotto casa nostra, mentre in via Da Vinci non ne passerebbe più nemmeno uno?»

Interrogazione e non solo

Al riguardo è stata presentata una interrogazione dal Team K, mentre il consigliere comunale di Oltre Zanin Claudio Della Ratta sintetizza: «La spinta ad una sempre maggiore pedonalizzazione urbana sta orientando la giunta ad una completa chiusura al traffico di via Leonardo da Vinci. In quel tratto di strada transitano quasi esclusivamente i bus che verrebbero deviati lungo il percorso alternativo individuato in via Kolping, via Ospedale, via Cassa di Risparmio». Di certo «l'impatto sulla viabilità e i suoi tempi, determinato dal percorso alternativo stabilito, sarà oltremodo significativo».

I residenti

Come cittadini di Bolzano, intervengono i residenti, «ci chiediamo quale sia il vero motivo di una rivoluzione di questa portata». Se il motivo è trasformare via Da Vinci in un salottino, andando però ad appesantire le altre vie, dove già oggi la pressione di bus, centinaia di ciclisti che vanno e vengono dal Museion e utenti della scuola Dante è molto elevata, non si crede che ciò sia affatto sufficiente. «Le due strade - proseguono - si assomigliano molto, hanno più o meno lo stesso numero di residenti, anche se via Da Vinci è più ampia, motivo per cui sarebbe semmai da spostare l’intero traffico dei bus da quella parte». Non si tollera, da parte dei residenti, che il problema venga scaricato interamente su un’unica via, tanto più che il senso unico per i bus in via Da Vinci tecnicamente oggi funziona molto bene. Se invece si cambiasse, i problemi sarebbero molti.

«Già oggi l’incrocio con via Dante e via Rosmini è pericoloso, tanto che i bus che scendono da via Rosmini sono costretti a invadere la corsia di marcia opposta, per non parlare di chi vuole svoltare in via Dante». In via Cassa di Risparmio oltretutto si è ristretta la carreggiata per far posto alla ciclabile e si sono realizzati parcheggi a spina di pesce. «La strada permette a mala pena il passaggio di un’auto, figurarsi di un bus dietro l’altro». Tanto per gradire poi, «di recente sono stati tolti 5 posti auto a favore del car sharing, mentre in largo Kolping e via Ospedale non si riesce a uscire dai garage visto che passa un bus ogni 30 secondi. Figurarsi se passassero in entrambi i sensi di marcia». Si è in attesa della risposta all’interrogazione del Team K, gli amministratori condominiali hanno preso contatti con la circoscrizione, si è scritto alla preside delle Dante. «Si sta per decidere, dobbiamo muoverci in fretta», chiosano i residenti.

Le perplessità

Sulla medesima lunghezza d’onda l’esponente della lista Oltre, che rincara la dose. «L'intero nuovo percorso è stretto ed i bus avranno difficoltà di transito (è prevista ad esempio una nuova semaforizzazione in Largo Kolping?). La curva che da via dell'Ospedale porta nella stretta via Cassa di Risparmio è secca ed i bus faticheranno ad affrontarla, anche qualora la curva venisse leggermente allargata. I numerosi posti moto, utilizzati anche dagli studenti della Lub, verrebbero sacrificati senza fornire alternative agli utenti. Per non parlare della frequentatissima fermata bus di via Da Vinci, che scomparirebbe».

Della Ratta si domanda se il valore aggiunto dato da una pedonalizzazione che probabilmente sarà poco sfruttata (rare le attività economiche presenti in quel tratto di via Leonardo da Vinci) «sia adeguato a mitigare i disagi e i ritardi che subirà il servizio di trasporto pubblico». A suo avviso il Comune dovrebbe decidere su cosa puntare, perché la densità del capoluogo non permette quasi mai tutte le opzioni: «O si punta in questo caso sul trasporto pubblico o sul movimento pedonale». In sintesi, ci si chiede, è stato adeguatamente valutato l'impatto complessivo che la chiusura al traffico di questo tratto di via Leonardo da Vinci comporterebbe per l'intero contesto?













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