Strage di Lutago, la difesa invoca il concorso di colpa 

Individuato un primo filone di difesa. Stefan Lechner ha ricostruito con gli avvocati i momenti dell’investimento I turisti tedeschi, in gruppetti, si sarebbero trovati in mezzo alla carreggiata. L’investitore per ora resta in carcere  


Mario Bertoldi


Bolzano. Per la strage stradale di Lutago in valle Aurina,gli avvocati di Stefan Lechner stanno valutando le prime possibili strategie difensive. Il giovane che quella notte si trovava alla guida dell’auto killer con un tasso alcolemico quattro volte superiore al massimo consentito, ha ormai preso coscienza della gravità della situazione. Sotto il profilo prisologico è leggermente migliorato anche se il peso per aver provocato una tragedia stradale con ben sette morti e diversi feriti (di cui due ancora in gravi condizioni) lo accompagnerà per tutta la vita.

«In cella piange e prega» rivela uno dei suoi avvocati che ha anche confermato la decisione a suo tempo presa di non depositare istanza di scarcerazione. La valutazione dei due legali (gli avvocati Albero Valenti e Alessandro Tonon) non è cambiata: al momento Stefan Lechner è più protetto in carcere ove viene curato e controllato a vista 24 ore su 24.

In uno degli ultimi colloqui avuti in carcere con i due legali, Stefan Lechner è riuscito a ricostruire quanto accaduto con maggiori particolari. Proprio dal racconto fornito ai legali, è emersa l’ipotesi concreta di una possibile nuova strategia difensiva per il giovane automobilista.

La situazione è ancora al vaglio dei due legali ma è possibile che gli avvocati decidano di puntare almeno in parte le proprie (scarse) possibilità difensive su un particolare: al momento del terribile investimento il gruppo di turisti tedeschi non si sarebbe trovato sul ciglio della carreggiata. E’ un particolare che gli avvocati difensori hanno desunto dal racconto dello stesso Lechner.

Il giovane investitore avrebbe infatti raccontato di essersi trovato gran parte della carreggiata ostruita dalla presenza di pedoni che stavano attraversando la strada. Erano i 17 giovani germanici che avevano trascorso la serata in un locale di Cadipietra adibito a discoteca e che, alle una e un quarto di notte, erano stati riportati a Lutago con un pulmino.

E’ plausibile pensare che, una volta scesi dal mezzo, i 17 giovani turisti abbiano attraversato la statale per raggiungere l’albergo in ordine sparso. Stefan Lechner avrebbe raccontato ai propri avvocati di aver trovato la carreggiata improvvisamente ostruita dalla presenza di pedoni in gruppetti sparsi. E’ su questo punto che la difesa sta valutando la possibilità di invocare il riconoscimento di un presunto concorso di colpa da parte dei turisti tedeschi travolti.

Ovviamente resta tutta la gravità della condotta di Stefan Lechner che si trovava alla guida di un’auto molto veloce in condizioni di totale ubriachezza.

Il presunto attraversamento della carreggiata in maniera irrituale da parte del gruppo (molti non sarebbero stati sulle zebre in quanto avrebbero attraversato in diagonale) potrebbe però permettere agli avvocati difensori di invocare il riconoscimento di un concorso di colpa (in una percentuale da stabilire) in grado di alleggerire la posizione dell’indagato anche sotto il profilo delle responsabilità in sede civile. L’assicurazione dell’auto investitrice ha nel frattempo confermato che il massimale della polizza di copertura di Lechner è di dieci milioni di euro. Potrebbero non bastare.

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