Bolzano

Superlavoro al Pronto soccorso: ci sono solo 18 medici su 25 previsti 

Bertoli (Asl): «Mancano specialisti in tutta Italia, li cerchiamo anche con contratti libero professionali». Il personale deve garantire un numero maggiore di turni. I giovani tendono a ritirarsi, troppi rischi e responsabilità



BOLZANO. Pronto soccorso di Bolzano in difficoltà. L’organico completo prevede 25 medici in servizio ma ce ne sono solo 18. Col risultato per chi carichi di lavoro e turni aumentati. Analoga situazione in Trentino che vede vacanti su tutto il territorio una ventina di posti.

La Società italiana di medicina di Emergenza Urgenza (Simeu) parla di una carenza a livello nazionale di circa 4 mila medici con concorsi andati deserti in tutte le regioni e le province e abbandono dei professionisti: «Circa il 50% delle borse di studio della specialità di Emergenza Urgenza non sono state assegnate nel 2021/22, per disinteresse dei neolaureati».

Le condizioni di lavoro dei medici e anche degli infermieri di Pronto soccorso - secondo Simeu - non consentono i giusti e necessari tempi di riposo, di recupero psico-fisico e spazio da dedicare alla loro formazione e agli indispensabili aggiornamenti professionali. Pierpaolo Bertoli - coordinatore sanitario del Comprensorio sanitario di Bolzano ed il primario Mario La Guardia - spiegano che ogni anno il servizio di Emergenza del San Maurizio sopporta un flusso di 82 mila accessi fronteggiato oggi da 18 medici che devono garantire turni sulle 24 ore.

«Ovvio che per coprirli tutti - dice Bertoli - sono costretti a sopportare un numero maggiore di turni. Sempre ricordando che ci sono anche i pazienti Covid che richiedono percorsi differenziati. Mi rendo conto che lavorare in queste condizioni non è facile ma va detto che lo sforzo dell’Asl per cercare personale è costante. Succede però che la specialità in Medicina d’urgenza, relativamente recente, veda in generale pochi iscritti».

Il tema vero - dice Bertoli - è che è necessario migliorare l'attrattività per questa branca specialistica. Dobbiamo offrire ai giovani nuove opportunità e garanzie di sviluppo professionale, e migliorare le condizioni di lavoro del nostro personale impegnato nella prima linea dell'ospedale. Certo le responsabilità in questo settore della medicina sono grandi e di questo è necessario tenere conto.

«Cerchiamo di bandire nuovi concorsi e di uscirne anche grazie a contratti libero professionali e ricorrendo a medici che hanno altre specializzazioni ma è opportuno che anche la popolazione utilizzi questo servizio in modo appropriato». Situazione difficile anche in Trentino dove restano scoperti una ventina di posti in tutto il territorio.

L’Azienda indirà a breve una selezione pubblica per ricercare medici a cui affidare incarichi libero professionali a chiamata nei Pronto soccorso degli ospedali di valle, Trento, Rovereto e, se necessario, anche a Trentino Emergenza. Lo prevede la delibera del direttore Antonio Ferro. Gli incarichi – per un massimo di 200 turni mensili di 12 ore – dureranno un anno, con la possibilità di risoluzione anticipata, in base alle esigenze organizzative e funzionali di Apss. V.F.













Altre notizie

Attualità