il caso

Svp, c’è la lista dei donatori Il partito difende Kompatscher 

Donazioni elettorali. Knoll dà a Repetto una busta con «rivelazioni scottanti». La risposta: «Non so se la leggerò» Premstaller (Svp) giustifica le spese per il presidente. Sentiti in commissione Sinistra, Verdi, TeamK, M5S e Freiheitlichen


Sara Martinello


BOLZANO. Una busta chiusa, ceralaccata, con il nome del destinatario in bella scrittura. Al presidente della commissione d’inchiesta Sandro Repetto, da parte del consigliere provinciale Sven Knoll. Scotta, la lettera. Contiene rivelazioni che Knoll (Stf) ha definito «esplosive», cioè l’elenco di persone e società che fecero donazioni al di sotto dei 5mila euro (la soglia dell’anonimato) per la campagna elettorale di Arno Kompatscher nel 2018. Ieri la commissione d’inchiesta del consiglio provinciale ha votato che chiunque tra i suoi membri ne ritirerà una copia si impegni alla riservatezza.

La domanda è se sia stato rispettato il limite individuale, fissato per legge a 30mila euro, contando che per la campagna del presidente sarebbero stati spesi dalla Svp 250mila dei complessivi 450mila euro disponibili. Dal segretario organizzativo Svp Stefan Premstaller è arrivata una nota gelida: «Era parte della nostra strategia fare pubblicità all’intero partito attraverso il candidato di punta. La Süd-Tiroler Freiheit guardi in casa propria». Ma sempre nella Volkspartei c’è chi mormora che «morto un papa, se ne fa un altro».

Il contenuto della lista

La lista dei donatori conterrebbe tra gli altri il nome di Karl Zeller, considerato vicino al governatore. Un teatro kafkiano, ironizza l’ex senatore: «La lista è stata confezionata ex post con l’intento di danneggiare me e di riflesso Kompatscher. Da trent’anni raccolgo donazioni per la Svp. Mai un euro in nero». Zeller non siede più nella direzione della Svp, dove lunedì Thomas Widmann ha parlato di un «comitato per le donazioni» del quale avrebbe fatto parte anche l’ex senatore. «Ma quale comitato, c’erano persone singole che si sono suddivise i potenziali benefattori cui chiedere fondi. Io non so come quei soldi poi siano stati spesi. Il responsabile della campagna elettorale era Widmann». Ciò che la lista dovrebbe evidenziare, però, è che la somma di più donazioni sotto i 5mila euro può raggiungere cifre consistenti. «Mai nessuno mi ha chiesto una contropartita o un’agevolazione».

Le reazioni in commissione

L’elenco era disponibile già nel pomeriggio di ieri. Repetto rallenta: «Non so ancora se ritirerò l’elenco. Non sono sicuro che il contenuto sia vero». Invece Helmuth Renzler (Svp) dichiara di essere «curioso di sapere se ci sono informazioni corrette». Ha ritirato la sua copia ieri. Marco Galateo (FdI) incita chi nel consiglio sia a conoscenza di fatti penalmente rilevanti a riferirli in Procura: «Non ci monti la propaganda».

Durante la seduta, Renzler ha ottenuto che la presidente del consiglio provinciale Rita Mattei (Lega) prenda posizione contro il comunicato di Premstaller, che aveva definito la commissione «dilettantesca, ridicola e inutile».

Ieri la commissione ha cominciato le audizioni dei partiti che parteciparono alle provinciali del 2018. In origine doveva essere sentita soprattutto la Svp – il 6 dicembre toccherà all’Obmann Philipp Achammer – ma la Volkspartei ha chiesto che siano interpellati tutti.

Quindi ieri hanno riferito delle spese elettorali del 2018 Salvatore Cavallo di Sinistra italiana, Erica Fassa e Felix von Wohlgemuth dei Verdi, Paul Köllensperger del TeamK, Andreas Leiter Reber dei Freiheitlichen e Diego Nicolini del Movimento 5 Stelle.

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