Bolzano

Teleriscaldamento in crescita: lo usano già 18 mila bolzanini 

Dopo i rincari delle bollette c'è stato un boom di richieste di informazioni ad Alperia tra caro gas e rischio di razionamento per l’ inverno 2023. Il direttore Günther Andergassen: «Serviamo circa 5.700 famiglie e 240 strutture terziarie tra aziende e uffici pubblici»


Valeria Frangipane


BOLZANO. Nelle case arrivano le bollette e sono dolori, si parla anche di un 50% in più. Colpa dei rincari del gas legati principalmente alla guerra in Ucraina. E così anche in città è corsa alle informazioni per agganciarsi al teleriscaldamento (funziona con i rifiuti dell’inceneritore), che promette una bolletta mediamente del 20% più bassa di quella che arriva a chi per scaldare ambienti e acqua usa gas naturale.

Günther Andergassen - direttore di Alperia - dice che l’aumento di richieste di informazione è importante. «Ne riceviamo tantissime ... in queste ultimissime settimane stiamo registrando un cambio di mentalità. La questione non è solo il caro gas ma anche la paura di un eventuale possibile razionamento per l’inverno 2023. In sintesi in tanti stanno pensando che non è più scontato avere il gas e allora sondano soluzioni alternative». Il teleriscaldamento si fa sempre più interessante.

Utilizzate in parte gas russo o no? «Certo che succede. Quando la rete non riesce a soddisfare le richieste di tutte le utenze in un determinato momento della giornata, anche noi, purtroppo, abbiamo bisogno di gas».

Attualmente Alperia conta circa 350 sottostazioni di scambio termico attive. «Si chiamano così. La sottostazione è il punto terminale della rete di teleriscaldamento nel quale avviene la cessione del calore all'utenza. Che ci consente di servire a Bolzano circa 5.700 famiglie e 240 strutture terziarie come aziende e uffici pubblici. Questo significa che se per ogni famiglia contiamo in media tre persone possiamo dire che sono 18.000 i bolzanini che in città usufruiscono del teleriscaldamento».

Alperia dice che l’allaccio permette risparmi sui costi di riscaldamento e sui costi dell'impianto e della sua manutenzione.

Gli amministratori di condominio sono alle prese con diverse assemblee e spiegano che il percorso è complesso: «Servono verifiche preliminari, bisogna chiamare un termotecnico, accertarsi del tipo di impianto affinché il passaggio sia davvero vantaggioso per tutti i condomini, senza creare scompensi a qualcuno». Il percorso non è semplice e va soprattutto condiviso. E va anche ricordato che non tutta Bolzano può agganciarsi alla rete - come per esempio il centro storico - semplicemente perchè non c’è. «Secondo il programmi di lavoro dei cantieri - continua Andergassen - nel corso del 2022 verranno allacciate le zone lungo via Capri, via Ischia, via Visitazione ed il quartiere Europa. Poi sarà la volta di Corso Italia, via Orazio e via Amba Alagi».

Dove i lavori sono tutt’ora in corso.

«Prevediamo di raggiungere la zona di Gries lungo l’asse che si irradia da piazza Tribunale e poi la zona di piazza 4 novembre con tutte le strade vicine. La programmazione potrà subire delle modifiche anche in base a fattori esterni che non dipendono dalla nostra volontà».

All’indirizzo webgis.alperia.eu è possibile esplorare lo stradario di Bolzano e verificare lo stato di avanzamento della rete. Mancano ancora all’appello via Vittorio Veneto e buona parte di via Fago, via Palermo, come detto tutto il centro storico, i Piani, Oltrisarco e Aslago. «Ma andiamo avanti, siamo appena arrivati con le tubazioni all’altezza di ponte Loreto», conclude Günther Andergassen.













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