Terlano, uno Schütze positivo Via ai test per tutta la compagnia 

Covid in periferia a Terlano e Cermes. Il sessantenne aveva partecipato ai funerali del decano Noisternigg Il sindaco Runer: «I nomi dei malati vanno resi noti a beneficio di tutti». Sei casi positivi a un campeggio nel Burgraviato


Massimiliano Bona


TERLANO/CERMES. Uno Schütze di Terlano, sui 60 anni, è risultato positivo al Covid. Il cappello piumato, che sta bene (è stata contagiata anche la moglie) aveva partecipato con molti altri colleghi della compagnia ai funerali del decano Noisternigg a Merano e ciò ha indotto l’Asl a disporre una serie di test a tappetto per tutti. «Saranno almeno una ventina», sottolinea il sindaco Klaus Runer, che aggiunge. «Trovo sciocco, da parte dell’Asl, non divulgare subito le generalità delle persone contagiate. Innanzitutto non c’è nulla di male. E in seconda battuta è un modo veloce per capire chi è venuto in contatto con quella determinata persona e chi no. Se prendessi io il coronavirus diffonderei immediatamente la notizia: non posso ricordarmi, infatti, tutte le persone che ho incontrato in due settimane, tra lavoro e tempo libero. Tacere alimenta solo la confusione».

Tamponi a tappeto

ad Appiano e Bolzano.

Gli Schützen della compagnia di Terlano che hanno partecipato alla cerimonia sono stati contattati direttamente dall’Asl e ieri hanno fatto il tampone, probabilmente al drive-in, al parcheggio Tetter ad Appiano o al parcheggio davanti al padiglione W a Bolzano. Nel frattempo il comandante della compagnia di Terlano dei cappelli piumati Andreas Franzelin ha dichiarato che «sono state prese tutte le precauzioni di sicurezza e dunque non c'è il timore di nuovi casi». Anche se - come precisa il sindaco Runer - «c’è chi vuol sapere, anche tra gli Schützen, se ha fatto il tragitto in auto o meno per Merano con il collega positivo».

Covid (probabile) alla Casa di riposo di Terlano, stop visite.

Nel frattempo una paziente della Casa di riposo di Terlano, che aveva fatto una visita a Cardiologia a Bolzano, ha fatto due tamponi: il primo è risultato negativo e il secondo dubbio. Come precauzione, in attesa del terzo tampone, la struttura è stata chiusa. «Non dovete dimenticare - sottolinea il sindaco Runer - che nella casa di riposo della Fondazione Pilsenhof ci sono stati 7 morti. E nessuno di noi, in paese, vuole che la situazione si ripeta. Le visite ai parenti continueranno ad essere possibili nei container, su prenotazione».

La seconda ondata di infezioni. Runer ne è certo. «Dobbiamo solo capire se la seconda ondata arriverà prima o dopo Ferragosto. Così come non è chiaro in che misura ci colpirà. Ma l’infezione tornerà di sicuro».

Sei positivi dopo un campeggio a Cermes. «Non metto un paese in quarantena».

A confermarlo è stato il sindaco di Cermes Roland Pernthaler. Il tutto è avvenuto nell’ambito di un campeggio per giovani promosso dal Comune assieme allo Jugenddienst e allo Jungschar. La lista dei nomi, però, non c’è. Potrebbe trattarsi di ragazzi e di un accompagnatore oppure di un ragazzo e della sua famiglia. Possibile che si tratti di uno dei ragazzi occupati nella preparazione delle capanne di legno del campeggio e della sua famiglia, «Non posso mettere un intero paese in quarantena». La critica nei confronti dell’Asl è evidente. Per avere i dati ci vogliono un paio di giorni e nel frattempo il virus si propaga rapidamente. La fase acuta, secondo Pernthaler, è alle spalle. Bisogna fare attenzione ma non farsi assalire dal panico.













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