Troppa gente in giro il sindaco “schiera” gli altoparlanti 

Regole ignorate. Ancora troppe persone escono di casa giustificandosi con motivi fantasiosi I sindacati di categoria protestano per le condizioni in cui si lavora alle casse dei supermercati Ieri l’applauso della città a medici, infermieri e sanitari. L’invito degli alpini a esporre il Tricolore


Paolo Tagliente


Bolzano. Più che i divieti del governo potè la pioggia. Il maltempo di ieri, infatti, ha reso meno gravoso il compito delle forze dell’ordine che, impegnate nei consueti controlli in città, si sono imbattute in un numero nettamente inferiore di “furbetti” rispetto ai giorni scorsi, quando sole e temperature primaverili avevano scatenato la fantasia dei bolzanini. Sì, perché uomini e donne delle pattuglie della Polizia municipale si erano sentiti dare le giustificazioni più assurde dalle persone che, sorde alle disposizioni, erano uscite per passeggiare in città o trascorrere qualche ora sui Prati del Talvera. Le stesse bizzarre motivazioni che hanno raccolto gli operatori della centrale, al comando di via Galilei, letteralmente sommersi di chiamate di bolzanini che, quasi a volere ottenere un’implicita autorizzazione, spiegano agli agenti di dover necessariamente uscire di casa. E così, si scopre che qualcuno, in montagna, ha un cavallo allergico che si nutre solo di un mangime acquistabile nel fondovalle, ma c’è anche chi non può fare a meno delle uova fatte dalle ruspanti galline di una contadina della Bassa Atesina. E ne acquista ben sei, ogni volta. Tutti, insomma, hanno necessità assoluta di uscire di casa. Le previsioni per la giornata di oggi parlano di un lieve miglioramento delle condizioni meteo e, anche per questo, l’appello del comandante della polizia municipale bolzanina, Sergio Ronchetti, è ancora più forte: «Restate a casa – ribadisce – Non importa che tempo faccia, portate pazienza e non uscite . Lasciate le vostre abitazioni solo per i casi contemplati dal decreto del presidente del consiglio». Per convincere anche i più “sordi” che occorre rimanere a casa, ieri, l’amministrazione comunale è dovuta ricorrere ai potenti altoparlanti in dotazione al corpo permanenti dei vigili del fuoco che, con i loro mezzi, hanno percorso le vie cittadine, ribadendo il concetto, anche perché i numeri parlano di una forte crescita di contagi e decessi. «Domani (oggi per chi legge, ndr) – sbotta, amaro, il sindaco Renzo Caramaschi – il tempo dovrebbe essere più bello e così, aumenteremo il volume degli altoparlanti per far arrivare il messaggio anche a chi si ostina incoscientemente a non ascoltarlo».

Alle casse dei supermercati

Tra i lavoratori delle categorie più a rischio contagio, ci sono anche loro: cassiere e cassieri di negozi e supermercati che, quotidianamente, anche in questo periodo di emergenza sanitaria, si trovano faccia a faccia con centinaia di persone. E non sempre possono contare sui dispositivi di protezione personale. Sulla loro situazione, intervengono ora Filcams/Cgil, Uiltucs, Fisascat e Asgb, con una nota congiunta. «In diversi supermercati – scrivono i sindacati – non si rispettano le limitazioni per ridurre il rischio di contagio e tra le lavoratrici e i lavoratori c’è moltissima preoccupazione. Facciamo appello alla responsabilità di tutti, clienti e datori di lavoro. Così non si può andare avanti». L’appello delle sigle sindacali è anche quello di «evitare corse inutili all'acquisto». «Non c’è nessuna necessità di accaparrarsi generi alimentari, né i supermercati sono luoghi di passatempo – spiegano -. Bisogna stare a casa e bisogna tutelare la salute dei lavoratori e delle loro famiglie». La preoccupazione dei sindacati è cresciuta in vista del fine settimana. C’è infatti il timore che nella giornata di oggi i punti vendita vengano ancor più presi d’assalto: «La prioritaria deve essere la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro per tutti i dipendenti del settore alimentare e delle farmacie impegnati pesantemente in questo momento di estrema difficoltà per tutta la Nazione. I lavoratori – precisano le parti sociali - si stanno già facendo carico di turni massacranti e hanno paura. Si valutino a questo punto modalità che permettano di operare in tranquillità riducendo ove possibile turnistiche e valutando come opportune anche le chiusure domenicali coordinate tra punti vendita. Si dia ai lavoratori la possibilità di tirare il fiato e di abbassare la tensione».

Tutti ad applaudire

Anche molti bolzanini, ieri alle 12 in punto, si sono uniti al resto del Paese che, da balconi e finestre, ha tributato un lungo applauso ai medici, agli infermieri e a tutti gli operatori che stanno lavorando in questi giorni per fronteggiare un’emergenza sanitaria che non ha precedenti nell’era moderna.

Gli alpini e il Tricolore

Il gruppo Ana Acciaierie Valbruna Bolzano invita tutti i bolzanini ad esporre il Tricolore. «Credo – scrive il capogruppo Paolo Massardi – sia un gesto semplice ma se fatto da tutti di grande segnale per ringraziare, medici, infermieri, forze dell’ordine e esercito che in questi giorni difficili continuano instancabilmente il loro lavoro e inoltre vanno ringraziati anche tutti i commessi, trasportatori, panettieri, tabaccai e tutti coloro che tutti i giorni ci garantiscono di trovare tutto quello che ci serve per continuare ad andare avanti senza troppe restrizioni e mancanze. Quindi grazie Italia che se anche oggi ti trovi in ginocchio un domani ti rialzerai più forte di prima».













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