LO STUDIO

Unibz, ricerca sul bostrico tipografo nelle Dolomiti

Progetto di ricerca sul ruolo di batteri e funghi simbionti nella dinamica di diffusione del parassita



BOLZANO. Il bostrico tipografo della corteccia d'abete rosso, Ips typographus, è il più importante parassita forestale d'Europa. Negli ultimi anni ha goduto di un'ulteriore diffusione a causa dei danni patiti dagli alberi di abete rossi in conseguenza di tempeste e forti nevicate. Per comprenderne meglio l'aggressività e il potenziale nocivo e prevederne più accuratamente le infestazioni, un progetto Interreg della Libera Università di Bolzano, dell'Università di Padova e della Boku (Universität für Bodenkultur) di Vienna indagherà i batteri e i funghi associati al parassita.

A fine ottobre 2018 la tempesta Vaia ha danneggiato gran parte delle foreste di abeti rossi della regione Alpe-Adria. In Alto Adige sono andati distrutti circa 5000 ettari di bosco. I danni causati dalle nevicate alla fine del 2019 hanno ulteriormente contribuito alla creazione di un habitat ideale nelle foreste di abete rosso della zona dolomitica per uno dei maggiori nemici della silvicoltura: il bostrico tipografo, che per il suo sviluppo ha bisogno di alberi fisiologicamente indeboliti.

L'aggressività e dannosità del bostrico è ulteriormente accresciuta dall'associazione con funghi e batteri patogeni che contribuiscono a una rapida morte delle piante. Nell'ambito del finanziamento Europeo Interreg Italia-Austria Clld Dolomiti Live, a cui partecipano l'Università degli Studi di Padova, l'Università di Bolzano e l'Università «Bodenkultur» di Vienna, con un progetto di 18 mesi avviato a giugno 2020, i ricercatori intendono esplorare il ruolo dei funghi e batteri simbionti nella dinamica di diffusione del bostrico tipografo confrontando diverse popolazioni alpine in varie fasi di infestazione. La ricerca è cofinanziata dal programma Interreg V-A Italia-Austria 2014-2020 Clld Dolomiti Live, che promuove progetti transfrontalieri nell'area dolomitica della Val Pusteria, del Tirolo Orientale e del Bellunese. In Alto Adige, il progetto è inoltre finanziato e sostenuto dalla Ripartizione Foreste della Provincia Autonoma di Bolzano in qualità di partner di progetto.

L'équipe di ricerca si concentrerà anche su funghi e batteri associati all'infestazione da bostrico. In collaborazione con le stazioni forestali locali, i coleotteri saranno raccolti direttamente dai tronchi infestati in quattro località per regione, al fine di estrarre il loro Dna. Così mediante moderni metodi di sequenziamento del Dna i ricercatori puntano a caratterizzare la diversità delle comunità di batteri e funghi in diverse centinaia di bostrici. I dati raccolti poi confrontati anche con quelli di altre popolazioni europee al fine di poter chiarire la struttura genetica del bostrico e dei suoi funghi e batteri associati, e le rispettive relazioni interspecifiche, si legge in una nota dell'Università di Bolzano. 













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