Varchi d’ingresso hi-tech per monitorare i pendolari 

Viabilità e salute. Saranno montati ai portali d’accesso alla città: via Druso, via Galilei e via Fago. Serviranno a contare i passaggi, il numero di veicoli, e per la segnaletica informatica. È il primo passo verso l’introduzione dell’eco-ticket


Paolo Campostrini


Bolzano, Bolzano ha le sue porte: viale Druso da ovest, via Galilei da sud o via Fago da nord. Sono virtuali. Ora avrà i suoi portali. Sono gli accessi 4.0. E saranno fisici, concreti.

Possono fare poco o abbastanza: ad esempio monitorare gli accessi, verificare il numero dei mezzi in entrata e uscita per la statistica, ospitare segnaletica informatica con orari e divieti sui display. O possono fare tanto, tantissimo: controllare gli euro dei diesel, riprendere e fotografare i mezzi nel caso fossero applicati i ticket d'ingresso. E far arrivare a casa le multe, come accade in tante città ormai. «Potranno anche verificare se quell'auto ha pagato o no il bollo» anticipano i tecnici comunali. Perché è il Comune che si prepara a disporli negli ingressi urbani. E per farlo lavorerà sul nuovo bilancio. Stornando, con un lavoro che inizierà in queste prima settimane dell'anno, fondi da altre voci. «Serviranno circa 700mila euro» dice l'assessora Marialaura Lorenzini. «Forse qualcosa di più ma non molto...», aggiunge a sua volta il sindaco. Insomma, costino 700mila o un milione, quello che è certo è che Bolzano sta pensando e deciderà di dotarsi di un moderno sistema di verifica del proprio status di capoluogo: non in senso burocratico ma molto pratico. Quanti pendolari a quali ore, in che veste, in quanti per auto.

I dati dei pendolari

Dati di questa natura serviranno per perfezionare le politiche della mobilità e offrire anche servizi agli stessi automobilisti, consentendo loro di essere messi al corrente di situazioni anche emergenziali (come accade per i pannelli lungo l'autostrada) o ricordare gli orari di entrata consentiti per le varie categorie di veicoli, dagli euro diesel a quelli commerciali. Ma i portali, in uno scenario non troppo lontano nel tempo, hanno anche una funzione precisa: attuare e verificare la politica dei ticket d'ingresso. Più volte evocata e ora tornata sul tavolo degli esperti e della stessa giunta, soprattutto dopo l'esito negativo (per il Comune) del referendum sul tram. «Con l'abbandono di questa opzione sostenibile, elettrica e non inquinante - commenta l'assessora alla mobilità municipale - dobbiamo iniziare a ragionare sulle altre politiche di disincentivazione del traffico privato per abbassare i livelli di inquinamento». Il tram era, strategicamente, una delle opzioni per allontanare lo spettro dei ticket per i pendolari e soprattutto per i turisti. Il fatto che sia stato cassato metterà ora in campo le soluzioni alternative, da verificare anche sulla base del successo che avrà (o meno) il metrobus nel 2020, una volta completati i tratti finali lungo via Druso. Ma senza l'«appoggio» del tram non è certo che il metrobus, da solo, possa consentire di superare il 30% di diminuzione del traffico privato su quell'asse. Perché poi, oltretutto, ne restano ancora tre, negli altri punti cardinali. Si sta valutando anche l'importo del ticket. Sembra escluso il livello in vigore a Milano e in alcune altre città da anni: 5 euro. «Basterebbe anche un euro ad auto per mettere da parte un tesoretto che servirebbe ad attuare politiche di sostegno della mobilità sostenibile» commenta la Lorenzini. Il senso di questa nuova iniziativa dei portali indica comunque l'orizzonte strategico che il Comune intende portare avanti: mettere in campo tutte le opzioni possibili (dalle grandi opere a Bolzano sud al tunnel sotto ponte Roma, dalla minitangenziale in viale Trento ad, appunto, i ticket d'ingresso) per occupare quel "buco temporale" in attesa della soluzione finale: la circonvallazione. Perché sia che si debba attendere, per carenza di fondi provinciali, i contributi A22 per l'autostrada in galleria sia che, improvvisamente, la stessa Provincia si trovi tra le mani i 360 milioni necessari per la variante alla Ss12, in tutti e due i casi non basterebbero 9-11 anni.

I rischi per la salute

Nel frattempo, se resterà su questi livelli il traffico pendolare, Bolzano rischia di vedere in crescita le malattie polmonari dei suoi abitanti, già su livelli di guardia. Dunque i portali. Prima in una prospettiva soft. Poi, come base concreta per mettere in campo il biglietto d'ingresso al capoluogo. Sulla base di questo principio: "se uno decide di pagare meno la casa e la qualità della sua vita fuori Bolzano o è un turista che sta fuori in hotel, è giusto che contribuisca al benessere di chi a Bolzano invece a Bolzano ha deciso di restare...". Parole di funzionario comunale anonimo.

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