la protesta

Via Alto Adige si ribella: «Affari crollati del 90%» 

I tempi del mega-cantiere si allungano: nessuna certezza sulla fine dei lavori Da lunedì dovrebbe chiudere, fino a metà dicembre, l’enoteca raggiungibile con una passerella



BOLZANO. «Dal 15 novembre dovremo chiudere, perché iniziano i lavori di scavo per la realizzazione del tunnel sotto via Alto Adige. La speranza è che - come promesso - ci facciano una passerella per consentire ai clienti di raggiungerci almeno da metà dicembre. Certo che così non si lavora. Senza la strada e con un muro davanti, non potranno arrivare neppure i fornitori. È un disastro. Anche perché si andrà avanti così fino ad agosto del 2022 e, nonostante lo sconto sull’affitto, paghiamo duemila euro al mese, più 1.200 euro per le immondizie. Più tutto il resto. Sono venuta qui per dare una mano a tagliare le spese e far quadrare i conti, ma è un impresa ardua». Sladjana Jovic - che gestisce con il marito l’enoteca «1000 e un vino» aperta 23 anni fa - in questo momento è la più penalizzata dall’operazione Benko che ha trasformato l’asse di via Alto Adige-via Perathoner in un gigantesco cantiere.

Ma non è che gli altri - complessivamente sono in 17 tra negozi, bar, hotel, scuola guida, parrucchiere - stiano tanto meglio. Su un lato di via Alto Adige c’è un lungo scavo; dall’altra parte le impalcature hanno trasformato il marciapiede in una sorta di trincea.

«Gli affari - dice Lorena Finato, presidente di dell’associazione Assocom Perathoner/Alto Adige, che da 36 anni gestisce il negozio “Querelle” - sono crollati dell’80-90%. Ormai qui passa solo chi esce dal parcheggio Centro di via Mayr Nusser ed è diretto in centro».

A preoccupare adesso sono i tempi. Perché è vero che si sapeva che il cantiere Benko, destinato a rivoluzionare l’intera zona, avrebbe creato una serie di disagi a chi abita ma soprattutto coloro che hanno un’attività economica in quella zona; quello che non si sapeva è che i tempi sarebbero stati così lunghi.

«Ci avevano promesso - ricorda Finato - che i lavori, almeno la parte più impattante, sarebbero terminati entro la fine dell’anno; però ci sono stati una serie di ritardi e di imprevisti: nessuno sa a questo punto quando finiranno. È vero che il Comune ci ha dato un contributo - derivante dal fondo Benko - per gli allestimenti natalizi, ma da parte nostra si richiede uno sforzo enorme. Di fatto io sto lavorando solo per questo. Speriamo almeno che serva a qualcosa».

Intanto l’Assocom Perathoner/Alto Adige si è rivolta all’avvocato Nicola Nettis per tutelare i propri interessi.

«Chi ha un’attività nella zona - spiega il legale - ha bisogno di certezze, per capire quanto tempo ancora dovrà resistere. Attualmente regna la più totale incertezza. Il primo passo dunque sarà quello di chiedere un incontro con l’amministrazione. In base alle risposte si valuterà in che misura chiedere un ristoro per i danni subiti. La situazione è pesante, perché negozi, bar, ristoranti sono di fatto tagliati fuori. In quella parte della città non passa più nessuno».













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