Via Dalmazia: “Spazio 77” apre con la festa interetnica 

L’iniziativa. Il progetto di Bozen solidale e di un gruppo di altre associazioni per contrastare razzismo e pregiudizi.I volontari propongono dai corsi di lingua alle lezioni di computer



Bolzano. Musica, piatti della cucina delle diverse tradizioni, giochi per i più piccoli e poi un simpatico mix fatto di gente del quartiere e uomini, donne, famiglie arrivati da altri mondi con la voglia di costruirsi qui un futuro.

Con questo spirito è stato inaugurato ieri, al civico 77 di via Dalmazia, “Spazio 77”.

Regista dell’operazione: Federica Franchi, vulcanica presidente di Bozen solidale, che è riuscita a coinvolgere intorno al progetto associazioni, collettivi e singoli. Obiettivo: abbattere le barriere, vincere il razzismo che alimenta le paure e genera una quotidiana guerra ai poveri e tra i poveri. Il locale è aperto a tutti: ai bolzanini che abbiano voglia di mettersi in gioco, offrendo le loro competenze; ai migranti che abbiano voglia di integrarsi.

Per prendere in affitto il locale che fino a poco tempo fa ospitava il laboratorio di un corniciaio, i promotori si sono autotassati: 20 euro al mese.

«Non vogliamo denaro pubblico - ci tiene a precisare la presidente di Bozen solidale -: per essere liberi, bisogna autofinanziarsi».

All’ingresso di “Spazio 77” ieri si raccoglievano le iscrizioni. A partire dal corso di tedesco per il conseguimento del patentino D. Ci sono insegnanti pronti a tenere le lezioni. E comunque il progetto può contare sulla collaborazione di “Scioglilingua”, l’associazione creata da Annamaria Molin Ferremi e da un gruppo di maestri e professori, che in via Torino insegnano italiano e tedesco agli stranieri. Antonio Cucinato, che ha sempre lavorato nel sociale, ha dato la disponibilità per un prezioso aiuto nella compilazione dei documenti.

Diego Maniacco, dell’associazione LugBz che in tre anni ha installato a 800 bolzanini soprattutto anziani il sistema operativo Linux sui computer, si è offerto per lo sportello tecnologico.Tommaso Gavioli, 33 anni medico riminese che oggi lavora negli ambulatori di via Amba Alagi, assieme al collega Leonardo Berti gestirà lo sportello medico popolare: «Vogliamo offrire una consulenza gratuita a tutti senza - per chi ce l’ha - sovrapporci al medico di famiglia».

Diana Belloni assieme a Mirta Motta, Tania Basso, Maria Kerschbaumer si alterneranno allo sportello per la compilazione curriculum: «Tutti sono alla ricerca di un lavoro: noi li aiutiamo - spiega Belloni - a preparare la domanda e diamo qualche consiglio utile su come bisogna presentarsi quando arriva l’attesa chiamata». A.M.













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