LAVORI

Via Garibaldi 20, è iniziata la demolizione del condominio 

Durerà quattro settimane. Ad essere abbattuto fra i primi l’appartamento dei “resistenti” Cecchelin e Lorenzi. Poi sarà la volta del palazzo provinciale e dell’ex Camera di commercio. Ripreso lo scavo per il tunnel di via Alto Adige


Paolo Campostrini


Bolzano. È iniziata dall’alto. Dal settimo piano. Giù le stanze e i balconi del Garibaldi 20, il civico simbolo del primo impatto del pru e del Waltherpark su Bolzano. E, iconicamente, uno dei primi appartamenti ad essere demolito è proprio quello dove abitavano Gabriella Cecchelin e Bruno Lorenzi, i due «resistenti». È stato quello tra loro e la Signa uno dei momenti di maggiore tensione di tutta la vicenda, con gli inquilini a rifiutarsi a lungo di liberare gli spazi e gli emissari dell'immobiliarista viennese a trattare il trasferimento. Alla fine fu una resa a metà: ora la famiglia è («temporaneamente» come si affretta a dire Gabriella Cecchelin) in un altra casa offerta loro dal gruppo che sta costruendo il Waltherpark. Ma torneranno. «Anche se siamo sempre contrari a quanto sta accadendo lì...», confermano. Torneranno perché gli accordi intercorsi dovrebbero prevedere un appartamento analogo e nella stessa posizione di quello che hanno lasciato, nel nuovo edificio che sarà costruito al posto dell’attuale civico 20. Il cui abbattimento costituisce l’avvio di tutta una serie di demolizioni che trasformeranno lo skyline dell’intero quadrante.

«Concludiamo questa prima operazione al massimo tra quattro settimane», dice a sua volta Heinz Hager, a capo della consociata bolzanina benkiana. Poco dopo la metà di ottobre, dunque, il cantiere si sposterà sull’altro lato del quadrante riqualificativo del pru per aggredire l’edificio che fino al mese scorso ospitava gli uffici del bilinguismo provinciali. Giusto tre settimane fa sono stati trasferiti mobili e attrezzature per consentire agli impiegati di proseguire il loro lavoro poco più in là. Sull’altro lato del vecchio Alpi (il primo edificio a cadere) è da poco disponibile la terza torre di via Alto Adige, posta tra le due che l’hanno preceduta negli anni, centinaia di provinciali stanno trovando ricollocazione (molto più "casaclimatica") e vi staranno a lungo. Almeno fino alla conclusione dell’intero cantiere. Subito dopo l’intervento sul palazzo provinciale in via Perathoner, toccherà alla ex Camera di Commercio vivere la stessa sorte. E questo accadrà entro la fine dell’anno. In questo modo l’intero fronte visibile nell’angolo tra via Alto Adige e via Garibaldi sarà pronto per accogliere il progetto elaborato ormai molti anni dall’archistar David Chipperfield, vincitore della selezione messa in piedi dal Comune e che aveva visto sfidarlo un altro progettista, il viennese-italo-triestino Boris Podrecca. Nel mentre, conclusa l’operazione di disinnesco della bomba d’aereo dietro piazza Verdi, sono riprese le operazioni di scavo del tunnel che bypasserà via Alto Adige. La partenza è prevista proprio sul luogo del ritrovamento dell’ordigno, visto che le auto provenienti da ponte Virgolo si getteranno in galleria all’altezza di Mayr Nusser per poi raggiungere i parcheggi vecchi e nuovi di piazza Walther. I lavori in superficie su via Alto Adige avanzeranno a loro volta per lotti, provando a non incidere troppo sulla viabilità ordinaria. Poi, con lo scavo ormai avanzato, sarà coperto da una lunga lastra di ferro per consentire il passaggio almeno dei mezzi pubblici. In futuro, lavia sarà a traffico limitato. Così come, sull’altro versante verso il parco, anche viale Stazione. La conclusione di tutti i lavori del cantiere e la consegna degli edifici e della galleria stradale, è prevista a primavera 2023. Per quell’anno, è probabile che rientreranno nel loro civico 20 trasformato anche i signori Lorenzi, che l’hanno lasciato molto a malavoglia.













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