Bolzano

Via Vicenza: giù il maso, su la palazzina da 20 alloggi 

Le perplessità dei residenti: «Così si fa sparire un altro pezzo storico del rione San Quirino». Ma gli immobiliaristi non ci stanno: «Progetto di valorizzazione del patrimonio edilizio esistente»



BOLZANO. Giù il vecchio maso disabitato circondato dal verde, su il residence Ines, cinque piani, venti appartamenti CasaClima A Nature, in vendita da un minimo di 314 mila euro per un bilocale di 53 mq a un massimo di 845 mila euro per un quadrilocale di 146 mq con terrazza e giardino. Il progetto è già stato approvato in commissione, manca la concessione edilizia. Avvio dei lavori previsto quest’estate, consegna nel 2024.

Gli alloggi sono presentati sui portali di Ruth Immobilien e di Opera immobiliare. I vicini contestano la cancellazione di un patrimonio storico. Gli immobiliaristi rispondono: un pregevole progetto di valorizzazione del patrimonio edilizio esistente.

Il civico è il 29 di viale Druso, perché l’accesso stradale storico un tempo stava lì. In realtà, il maso affaccia su via Vicenza, dove, come scrive uno dei vicini, Marco Calderan, fa capolino, in mezzo ai vari condomini costruiti negli anni, un piccolo maso risalente alla seconda metà dell’Ottocento. «Si tratta - precisa - della classica costruzione semi-rurale che rappresenta ciò che era la situazione nel quartiere San Quirino/Gries e la vita di una famiglia dell’epoca: la stalla annessa, in legno e pietra, e un piccolo appezzamento di terreno, che è quanto resta delle vecchie distese di campi e che ora è un minuto angolo di paradiso verde con alberi, arbusti e fiori».

Inoltre, «nel seminterrato dovrebbe essere ancora presente l’antica cantina in cui si effettuava l’affumicatura artigianale dello speck». In sintesi, «una “casa con un’anima”, uno spaccato di un periodo della città che non c’è più, una fotografia di un momento congelato nel tempo».

Ebbene, prosegue Calderan, «questa fotografia verrà gettata via come un inutile pezzo di carta: entro pochi mesi il maso e il suo piccolo parco spariranno per fare spazio al solito mastodontico parallelepipedo di calcestruzzo e fibre artificiali vetrose». Il progetto in commissione ha già avuto esito positivo e gli appartamenti sulla carta sono già in vendita: «Perderemo un patrimonio storico e un angolo verde del nostro quartiere, che non solo conferisce valore alla zona/città e ne aumenta la vivibilità, ma che di fatto costituisce anche un mini-ecosistema la cui eliminazione poco si sposa con la tematica della sensibilizzazione green e della tutela del verde».

«Si tratta di una ristrutturazione edilizia con aumento per bonus energetico», risponde Maximilian Schenk Volgger di Ruth Immobilien. «La questione è sempre stata molto dibattuta soprattutto a Bolzano, dove sono pochi gli spazi che ancora possono prevedere delle nuove costruzioni».

Il costruire e ampliare edifici in aree già urbanizzate, sostiene, «è la scelta giusta per l’Alto Adige».

Del resto «la stessa nuova normativa provinciale sul territorio e il paesaggio va in questa direzione e tra gli obiettivi ha la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente e della qualità insediativa, l’utilizzo efficiente delle aree già urbanizzate e la promozione di una struttura insediativa compatta per evitare la dispersione edilizia assieme al contenimento del consumo di suolo e di energia e l’incentivazione dell’utilizzo di energia da fonti rinnovabili».

La nuova costruzione sarà caratterizzata da attenzione al risparmio energetico, pannelli solari per l’acqua calda, materiali di pregio, domotica con gestione digitale di luci tapparelle e riscaldamento, stazioni di ricarica per le bici elettriche, cassette postali al passo coi tempi con spazio dedicato ai corrieri espressi. DA.PA.













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