Violentata dal “branco” a 16 anni 

I fatti in val d’Isarco. La ragazzina accettò un passaggio dopo la notte trascorsa in discoteca e venne portata in una zona isolata  I due aguzzini sono stati ora condannati a sette anni di reclusione a testa. Dovranno pagare anche un risarcimento di 25 mila euro 


Mario Bertoldi


Bolzano. Otto anni per avere giustizia. Ecco la riprova di come anche i tempi della giustizia italiana possano incidere sul dramma di una ragazza, all’epoca dei fatti sedicenne, che venne violentata dal branco dopo una serata trascorsa in discoteca in val d’Isarco. I due imputati, entrambi pugliesi, sono stati condannati a sette anni di reclusione a testa ma la sentenza è destinata ad essere impugnata in appello.

Rischio prescrizione.

I tempi , dunque, sono destinati ad allungarsi ulteriormente per arrivare ad una sentenza definitiva. Fra quattro anni (cioè nell’estate 2023) il procedimento - se non concluso - potrebbe “evaporare” sotto il profilo penale per effetto della prescrizione. C’è da dire, comunque, che non si è trattato di un’inchiesta molto semplice.

Agli atti del processo sono depositati anche gli esiti di una serie di accertamenti di natura scientifica effettuati dai laboratori dei carabinieri dei Ris di Parma che hanno curato accertamenti biologici su alcuni importati reperti e prelievi salivari.

Otto anni.

L’inchiesta venne comunque avviata nel giugno del 2011 sulla base della prima notizia di reato.

Gli accertamenti confermarono che una ragazzina altoatesina all’epoca di appena 16 anni venne violentata da due giovani conosciuti in una discoteca della val d’Isarco. A conclusione della serata la ragazza fu indotta ad accettare un passaggio per far ritorno a casa a notte fonda. In realtà la malcapitata venne trasportata in una zona appartata, lontana da abitazioni e masi.

Quattro imputati.

Secondo quanto emerso nel corso delle indagini i giovani coinvolti sarebbero stati complessivamente quattro ma solo in due avrebbero approfittato della situazione.

Per la ragazza difendersi e resistere fu impossibile. A violentarla in auto furono in due con la vittima denudata e tenuta bloccata sul sedile anteriore destro della macchina. Per vincere ogni tipo di resistenza, la ragazzina venne anche colpita con uno schiaffo dopo che aveva iniziato a tentare una difesa colpendo i suoi aguzzini con dei pizzicotti.

Oggi i due violentatori pugliesi hanno una quarantina d’anni. Entrambi sono stati condannati a sette anni di reclusione a testa. Dovranno inoltre liquidare alla ragazza (che oggi ha 24 anni) un risarcimento per danno morale quantificato equitativamente in 25 mila euro.

I due imputati sono stati anche interdetti in perpetuo da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado, nonchè da ogni servizio in istituzioni o in altre strutture pubbliche e private frequentate prevalentemente da minori.

Abusi in albergo.

La notte dei fatti (5 giugno 2011) dopo la violenza subìta in auto, la ragazza sotto shock venne anche trasportata in un albergo della zona ove le violenze sarebbero proseguite con coinvolgimento di altri due ragazzi, finiti anche loro sotto processo. In sentenza il giudice ha riqualificato il reato contestato per questo secondo episodio in violenza sessuale (non di gruppo) ma ha assolto tutti gli inquisiti (sempre in relazione al secondo capo d’imputazione) per insufficienza di prove. Il processo si è svolto ovviamente a porte chiuse e non è trapelato come si sia giunti all’assoluzione (seppur nel dubbio) dei quattro inquisiti per i presunti abusi sessuali avvenuti in albergo. Nel corso del processo la parte lesa ha riconosciuto i suoi aguzzini nel corso di una individuazione fotografica e di una deposizione in sala specchi . La difesa ha già annunciato l’impugnazione della sentenza in appello.

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