Voti Svp decisivi per il governo Pronta la lista delle richieste 

Le trattative. La maggioranza è ormai appesa ai tre senatori della Stella alpina, divisi sull’ingresso in coalizione Domani incontro al partito. Nell’elenco A22 e accordo finanziario. Kompatscher: «Non alleanza politica, ma un patto» 



Bolzano. Ancora una volta si è tornati a quel punto: il governo ha bisogno dei voti della svp al senato. la maggioranza perde eletti, che passano al centrodestra, e la stella alpina si prepara a presentare la lista di richieste che garantiranno ancora i voti dei tre senatori. una lista della spesa ragionevole anticipano, ma a questo punto «dovuta», dalla concessione dell’A22, alla sospensione biennale del versamento allo Stato dei 476 milioni previsti dal Patto finanziario, alle norme di attuazione più attese. Dieter Steger rovescia la prospettiva: «Non è che alziamo il prezzo. Nell’ultimo anno abbiamo votato quasi sempre a favore dei provvedimenti del governo, ottenendo poco o nulla. Adesso è il momento di parlarci chiaro». Di questo discuteranno domani i parlamentari della Svp con l’Obmann Philipp Achammer e il presidente Arno Kompatscher. Verrà steso l’elenco delle cinque-sei richieste da fare avere al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, tra provvedimenti parlamentari e norme di attuazione. Intanto è arrivata per il 6 giugno la convocazione a Trento della Commissione dei Dodici, che si riunisce per la prima volta dopo l’insediamento in febbraio. All’ordine del giorno, la bozza sugli orari del commercio, i giudici di pace e la Sezione di controllo della Corte dei Conti. Sollecitato Antonino Ilacqua, non è arrivata invece la convocazione per quel giorno della Commissione dei Sei. Tra le richieste per la Sei, la norma che ripristini la competenza primaria sul personale e quella in vista del censimento 2021 (dichiarazione digitale).

Ago della bilancia

Nella Svp sanno aspettare. «In un panorama politico frastagliato come quello italiano, i nostri voti prima o poi diventano preziosi», sorride il senatore Meinhard Durnwalder, che ha il pallottoliere memorizzato: «La maggioranza richiesta al Senato è di 161 voti, compresi i senatori a vita. Attualmente la maggioranza conta solo su 164 senatori, senza contare noi tre della Svp. Girano voci che altri cinque del M5S stiano per andarsene». Secondo Steger «la maggioranza è già sul filo, non porti a casa i provvedimenti finanziari in queste condizioni». Qui allora entra in gioco la Svp con la richiesta di vedere compensato l’appoggio di questi mesi e soprattutto quello futuro.

La discussione

E il gruppo dei tre senatori si divide. La capogruppo Julia Unterberger propone di «entrare ufficialmente dentro la maggioranza, come chiedo dall’inizio. Abbiamo perso quasi un anno, dalla nascita del nuovo governo. Giuseppe Conte ci aveva chiesto “cosa posso fare per avervi in maggioranza?” Ma il partito aveva già deciso di astenersi». Durnwalder e Steger non vogliono sentire parlare di adesione ufficiale: «C’è stato un voto praticamente unanime sulla scelta di valutare provvedimento per provvedimento». La sostanza non cambierà molto. «Non entreremo in maggioranza, ma chiederemo un accordo al governo per garantire un sostegno più continuativo», così Kompatscher. FR.G.

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