Bostrico, in Alto Adige nel 2022 infestati oltre 2 milioni di metri cubi di foreste
Nuova audizione sul tema in consiglio provinciale. Il parassita utilizza legname non rimosso come materiale riproduttivo. Val Badia, Anterselva, Brunico, Alta Val d'Isarco e Alta Val Venosta le zone più colpite
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BOLZANO. Il problema del bostrico continua a tenere banco in Alto Adige: Stamattina, 21 ottobre, la seconda commissione legislativa del consiglio provinciale e alcuni esperti si sono riuniti per un nuovo incontro sul tema.
Il presidente Franz Locher ha spiegato che anche il legno è una fonte di energia, e il bostrico attualmente è un fenomeno che preoccupa moltissimo, con una stima del 5% di superficie boschiva altoatesina infestata. Alla diffusione del parassita hanno contribuito le alte temperature estive.
Con l'audizione odierna si mirava a raccogliere informazioni su diffusione e gestione del fenomeno. L'esperto dell'Ufficio Pianificazione forestale Alessandro Andriolo ha illustrato le caratteristiche del coleottero, detto anche «bostrico tipografo», lungo circa 5 mm, molto robusto e diffuso quasi esclusivamente sull'abete rosso adulto.
Il bostrico di per sé vivrebbe in equilibrio con l'ecosistema, infestando solo alberi indeboliti: il problema è quando esiste tanto materiale riproduttivo, cioè legname non rimosso, come dopo la tempesta Vaia o gli abbattimenti causati dalla neve.
A quel punto, il bostrico è in grado di attaccare alberi sani, «ed è proprio la situazione in cui ci troviamo oggi», ha detto Andriolo. Il direttore della Ripartizione Foreste Günther Unterthiner, mostrando un'immagine aerea dei boschi danneggiati della Val Badia ed evidenziando la collaborazione con l'Università di Padova, ha dato un quadro della situazione attuale, in alcune aree drammatico; rispetto al numero di insetti per trappole, i dati in Alto Adige sono migliori rispetto alle regioni limitrofe; tuttavia, se a inizio 2022, in Alto Adige i metri cubi di bosco infestato erano 560.000 per circa 600 ettari: a ottobre sono 2,2 milioni di metri cubi per 5.400 ettari, principalmente in Val Badia, Anterselva, area di Brunico, Alta Val d'Isarco e Alta Val Venosta. L'Eurac sta procedendo alla delimitazione delle superfici. Il presidente del Bauernbund Leo Tiefenthaler ha evidenziato le difficoltà in particolare dell'agricoltura di montagna, a fronte del prezzo del latte rimasto stabile nonostante l'inflazione e l'aumento dei costi di produzione, in particolare in relazione a quelli dell'energia.
Il legname abbattuto da Vaia è stato rimosso in tempo record, più difficile è stato rimuovere quello del legname abbattuto dalla neve. In particolare, è stato difficile raggiungere gli abbattimenti sui pendii: «Ringraziamo l'autorità forestale per quanto fatto finora, ma i contadini vanno sostenuti», ha detto Tiefenthaler, invitando a considerare la funzione protettiva del bosco, che purifica l'aria e accumula l'acqua, ed evidenziando il valore di agricoltura e paesaggio per locali e turisti, e di rimando per tutta l'economia.
Dopo aver discusso con gli esperti la Commissione ha concluso i lavori. Il presidente Locher ha infine dato appuntamento alla prossima audizione con esperti provenienti dall'estero, prevista il 22 novembre.