Il caso

A Bressanone abbattuta una villa dell’800

Il cantiere in via Laghetto a Bressanone. La protesta degli Ecosociali: «Si poteva cercare un compromesso  tra interessi del nuovo proprietario e tutela di un bene culturale. Il Comune non è intervenuto» 



BRESSANONE. “Nei giorni scorsi è stata abbattuta quasi completamente una villetta di fine Ottocento che si trovava in via Laghetto: ne rimangono ora solo pochi resti”. Dando la notizia attraverso un comunicato, la lista Alternativa Ecosociale sottolinea i toni critici, ricollegando il fatto ad episodi precedenti (la demolizione di villa Friedheim a Kranebitt poco più di un anno fa) e riassumendo i diversi casi in una tendenza accompagnata da un’amara considerazione: “È stato eliminato un altro gioiello architettonico di Bressanone”.

“Si è avverato quello che si temeva – commentano i consiglieri ecosociali – quella villetta era un piccolo edificio situato tra le scuole medie Pacher e la scuola professionale Hellenstainer. Non era posta sotto la tutela dei beni culturali, ma rappresentava un’importante testimonianza dell’architettura diffusa nei decenni del grande ampliamento della città di Bressanone. Era stato edificato nel 1883 a sud di Via Pra’ delle suore, subito dopo la piena e l’inizio dei lavori di regolazione dell’alveo del fiume Isarco. La costruzione di una villetta in quella zona – continua la lista Ecosociale - era un segno di ottimismo e di incoraggiamento dopo la catastrofe. Dal punto di vista architettonico era il primo esempio in quella zona di un edificio che si rifaceva allo stile tipico svizzero, con balconi in legno e svariate decorazioni eseguite con pittura a fresco, restaurate amorevolmente dal proprietario precedente”.

Ed ecco l’intervento che veniva sostenuto dagli Ecosociali: “Sarebbe stato auspicabile trovare una soluzione che contemperasse i legittimi interessi del nuovo proprietario con la tutela di un bene culturale. In questo caso il Comune non è minimamente intervenuto, a dimostrazione della scarsa sensibilità riguardo alla qualità architettonica e paesaggistica della città”.

Con l’abbattimento della villetta di fine Ottocento, è stato calpestato, secondo gli Ecosociali, anche un vecchio adagio che la lista vuole ricordare: “Ciò che crearono i nostri avi si deve conservare con rispetto per realizzare il futuro con fiducia in Dio”.

“Questa massima – concludono i rappresentanti della formazione di minoranza in consiglio a Bressanone - è stata purtroppo disattesa, ma continua ad essere valida, al pari del dovere di dedicare in futuro ai monumenti e ai beni culturali maggior attenzione, cura e protezione di quanta mostrata finora”. U.P.













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