Accattoni molesti: 4 denunce
Operazione a Bressanone. Fingevano di essere disabili e chiedevano soldi per un inesistente centro per sordomuti Dopo la segnalazione arrivata da un cittadino, sono stati identificati dai carabinieri intervenuti in piazza Duomo
Bressanone. Truffavano i passanti: fingevano di essere disabili per suscitare la pietà e la commiserazione e indurre la gente a donare loro delle somme in denaro, delle elemosine. E spiegavano che il ricavato sarebbe stato utilizzato per concretizzare il progetto di un centro di assistenza in aiuto di bimbi sordomuti.
Individuati dai carabinieri di Bressanone intervenuti nel centro storico della città vescovile, quattro finti invalidi sono stati denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica di Bolzano per il reato di “esercizio molesto dell’accattonaggio”. Ai quattro, rumeni tra i venti e i quaranta anni, è stato anche sequestrato il materiale utilizzato per simulare la loro situazione e invitare i passanti a offrire loro del denaro.
La segnalazione. L’intervento dei militari e la denuncia dei quattro stranieri per esercizio molesto e fraudolento dell’accattonaggio sono stati definiti l’altro ieri. Tutto era partito dalla segnalazione arrivata da un cittadino di Bressanone, che aveva allertato la centrale operativa della locale compagnia carabinieri. Registrata l’indicazione, i militari hanno quindi immediatamente avviato un servizio mirato per la verifica di quanto acquisito e per dare corso a controlli più approfonditi.
“Sono state così individuate e pedinate delle persone che fermavano i passanti chiedendo denaro”, si legge nel comunicato diramato ieri dal Comando provinciale carabinieri Bolzano al termine dell’operazione . In particolare, i carabinieri sono intervenuti in piazza Duomo bloccando e conducendo in caserma i quattro sospetti.
“I quattro, di cui due già noti alle forze dell’ordine – continua il comunicato del Comando dell’Arma entrando nei dettagli - richiedevano denaro ai passanti simulando infermità al fine di destare la loro commiserazione. Fingendosi sordomuti, invitavano le persone a elargire somme di denaro tra i dieci e i venti euro da destinare alla realizzazione di una inesistente struttura per bambini a loro volta sordomuti”.
Sono allora scattate le denunce per “esercizio molesto dell’accattonaggio”, che rimanda all’articolo 669-bis del Codice penale recentemente introdotto: esercitare l’accattonaggio con modalità vessatorie o simulando deformità o malattie o attraverso il ricorso a mezzi fraudolenti per destare l’altrui pietà, spiega l’articolo citato e ricordato nel comunicato del Comando provinciale dell’Arma, è punito con la pena dell’arresto da tre a sei mesi e con l’ammenda da tre a sei mila euro.
La posizione del Comune. Il Comune di Bressanone si è schierato in questi mesi contro l’accattonaggio insistente e molesto e, l’anno scorso, attraverso il sindaco Peter Brunner è stato ribadito questo no negando anche il sostegno all’iniziativa “Mendico ma in silenzio” presentata dalla consigliere degli Ecosociali Elda Letrari con l’obiettivo di gestire il fenomeno dell’accattonaggio evitando episodi di richieste “moleste” dell’elemosina.
Brunner aveva sottolineato che “il progetto della Letrari non corrisponde alle politiche comunali inerenti l’accattonaggio, che invece sono volte a prevenire e arginare il fenomeno”. “Il Comune – aveva continuato il sindaco - concentra i propri sforzi sul controllo delle zone sensibili e dell’accattonaggio aggressivo e molesto, nonché sul rispetto del regolamento riguardante l’accattonaggio puntando sulla collaborazione tra le varie forze dell’ordine. È inoltre in atto un lavoro di sensibilizzazione sulla presenza delle numerose strutture sociali a Bressanone, che sono dei validi punti di riferimento per le persone bisognose e in difficoltà”.