VARNA. Una relazione con filmati toccanti e avventurosi ha avuto come protagonisti tre veneziani ospiti a Varna del Circolo culturale in una serata organizzata in collaborazione con la locale amministrazione comunale.

Alessandro Da Lio, la moglie Fiorella e Lucio Morosin, fratello di quest’ultima hanno illustrato in sala Voitsberg le immagini di due documentari dedicati a un viaggio di migliaia di chilometri realizzato dai tre con una bici e un tandem, un viaggio organizzato nell’ambito del progetto “Pangea – Pedalando verso le nostre origini”, ideato e realizzato da Da Lio tra il 2015 e il 2018. Morosin soffre di una patologia che non gli ha impedito di misurarsi con la bicicletta in un’impresa davvero impegnativa, in un’avventura che ha consentito di misurarsi con i propri limiti e di mettere alla prova valori individuali e risorse di team.

In passato Da Lio aveva percorso 18.600 chilometri in un viaggio solitario in contemporanea con l’apertura dell’Expo di Milano, partendo dal Capo di Buona Speranza all’estremità del Sudafrica e attraversando il continente africano per proseguire poi attraverso il territorio della Turchia e nei Balcani, poi ancora sulle Alpi risalendo poi il continente europeo fino in Norvegia. Un percorso coperto in dieci mesi.

In seguito, ispirato da una nuova sfida, Da Lio Poi ha organizzato la nuova impresa insieme alla moglie e al fratello di lei, coinvolti in un viaggio che li ha portati in Sud America e in Nord America. Pedalando con la forza dei muscoli e della volontà, il terzetto è riuscito a coprire un percorso a volte ostile senza l’ausilio di un seguito e mezzi meccanici. Solamente un tandem ed una bici singola (quella attrezzata per Fiorella Morosin). Un percorso che ha completato la prima grande avventurosa escursione in un ideale itinerario trancontinentale che ha simbolicamente seguito il percorso dalle antiche civiltà al presente, passando dalle foreste alla savane ai deserti.

A Varna i tre sono stati accolti dal presidente Enrico Giudici, che aveva ospitato il “trio” in partenza, e da Dario Massimo, esperto antropologo e valido aiutante per Alessandro Da Lio.

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