Badanti, se sono bilingui costano 200 euro in più 

Todesco: «Chi sa il tedesco può chiedere alle famiglie fino a 1.500 euro al mese» Le coop Tages senior e Silver Care hanno risposto ai quesiti di decine di anziani


di Massimiliano Bona


BRESSANONE. «La badante che vorrei...» – questo è il titolo del convegno organizzato da Club Anziani Bressanone e Acli nella sala Raiffeisen di via Bastioni Maggiori – costa...più o meno 1.500 euro al mese, contributi inclusi. E proprio sulle spese vive per le famiglie è stata incentrata parte della discussione. L’obiettivo era anche quello di saperne di più sul servizio «all inclusive» offerto da giugno in val d’Isarco dalla coop sociale Silver Care di Alessandro Todesco, Mirka Dolenz e Giuseppe D’Alessandro. Ci si è soffermati anche sull’esperienza di Elfi Haller, della coop sociale «Tages Senior», che ha illustrato quanto fatto finora nella zona di Bolzano e Bassa Atesina, che sarà replicata ora anche a Bressanone. Sul palco, tra i relatori, altri due volti noti del settore per i brissinesi, ovvero Marco Maffeis, direttore dell’Apsp Santo Spirito di Bressanone – associazione che nelle sue quattro case di riposo riesce a soddisfare solo il 60 per cento delle domande –, e Alberto Conci, direttore della scuola professionale Mattei e vicepresidente della Comunità Comprensoriale.

Ma veniamo ad uno degli aspetti essenziali del servizio, appunto. La paga base di una badante che lavora 9 ore ma che resta a dormire a casa dell’assistito oscilla generalmente dai 900 ai 1100 euro. Poi bisogna aggiungere i costi per i contributi, l’avviamento della pratica della cooperativa interpellata (circa 300 euro) e la quota fissa mensile (170 euro) da corrispondere ogni mese per sbrigare le varie incombenze (pagamento dello stipendio, contributi, visite periodiche a casa, eventuali problemi). «Ci sono poi badanti - spiega Alessandro Todesco della cooperativa sociale «Silver Care» - che solo per il fatto di conoscere il tedesco riescono a spuntare contratti più vantaggiosi anche di 200 euro al mese. Penso ad esempio alle polacche che, in caso contrario, preferiscono emigrare in Germania».

I costi per istruire la pratica si spiegano anche col fatto che, in diversi casi, se la badante scelta non corrisponde alle aspettative la cooperativa deve trovarne una seconda o una terza.

Ci si è soffermati anche sul tema formazione: le badanti, in provincia di Bolzano, frequentano corsi di 120 ore grazie ai quali hanno un’infarinatura più o meno completa sul mestiere. Sembra invece ormai tramontata - o quasi - l’idea di istituire un albo provinciale delle badanti, come chiesto a più ripresa dai sindacati (dalla Cgil in particolare). Allo stato attuale le cooperative del settore «pescano» dal proprio «database». Il contratto di lavoro viene intestato, invece, solitamente ad un familiare della persona da assistere. Molti, per pagare le spese, fruiscono dell’assegno di cura, che varia a seconda del livello (ce ne sono quattro) di autosufficienza del paziente.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità