«Basta parole sul Giardino Avanti con il piano Heller»
Dopo l’ok dalla Provincia. Per il vice sindaco Del Piero è finito il tempo delle discussioni: «Abbiamo sentito tutti, ora facciamo crescere la città: quello è un progetto che fa la differenza»
Bressanone. “Ne abbiamo parlato a tutti i livelli, ne abbiamo discusso a lungo, per anni, ascoltando tutti. E si è espresso anche il consiglio comunale. Ora per il Giardino vescovile è davvero il momento di procedere”. E, per il vide sindaco di Bressanone Claudio Del Piero, è il momento di farlo con in mano il progetto elaborato dall’artista austriaco Andrè Heller. Tanto più adesso che è arrivata dal presidente Arno Kompatscher la conferma che la Provincia appoggia l’iter seguito dal Comune e le sue scelte. Kompatscher l’ha spiegato in consiglio provinciale l’altro ieri, ha affermato che a Bressanone si sono valutati i diversi aspetti e si sono pesate anche le critiche che avevano toccato Heller. L’ha detto, il presidente provinciale, rispondendo alla mozione con cui il Team K risollevava perplessità su costi e tempi dell’idea Heller e rilanciava al suo posto il progetto vincitore del concorso del 2015.
“Io rispetto tutti - aggiunge Del Piero - ma è davvero l’ora di passare ai fatti e credo che il progetto Heller possa rappresentare un’occasione e una spinta per l’economia cittadina. Quello pensato dall’artista austriaco non è il giardino che conoscono i brissinesi e non è ad accesso gratuito? Penso che i brissinesi vogliano innanzi tutto bene a questa città e la vogliamo veder crescere e migliorare e questo è uno di quei progetti in grado di fare la differenza. Ci vuole coraggio per fare qualcosa in più, con questo progetto lo si può fare. L’ingresso poi - sottolinea Del Piero - prevederà per i residenti un prezzo simbolico. È stato già detto e assicurato. Tra l’altro, io non vedo sempre con entusiasmo le cose a ingresso gratuito. Quando non si paga un ingresso, non si riesce nemmeno a valutare il valore di quel che si visita e credo che il nostro Giardino vescovile meriti di esser visitato per scoprire qualcosa che vale la pena”.
Avanti dunque con il programma che Heller ha illustrato e messo su carta, ma che ancora non è un progetto esecutivo. “Abbiamo sentito critiche anche relative ai costi eccessivi di quel piano di interventi - riprende Del Piero - ma non tutti hanno tenuto conto del fatto che l’80 per cento dei costi (intorno ai 10 milioni, ndr) verrà finanziato al Comune di Bressanone. E in queste settimane altri critici ci hanno fatto notare che, sulla scia dell’emergenza coronavirus e delle conseguenti, generalizzate, difficili condizioni economiche, quei soldi andrebbero indirizzati a favorire la ripresa. A chi dice questo, rispondo che il progetto Heller risale a molto prima della crisi sanitaria ed economica, ha una suo percorso che, come detto, va completato. In questi mesi segnati dal Covid, il Comune di Bressanone ha fatto molto in favore di chi più è stato colpito, è intervenuto in modo articolato e strutturato. Si può sempre fare di più, ma la nostra parte l’abbiamo fatta. E ora continuiamo a pensare a far crescere la nostra città, anche con il progetto di Andrè Heller”.