Rio pusteria

Bocciato l’ampliamento delle piste a Monte Cuzzo 

La sentenza del Consiglio di Stato. A Rio Pusteria, la società Gitschberg Jochtal prevedeva  di sostituire la sciovia Mitterwiese e di aprire tre piste. Accolto il secondo ricorso dell’Alpenverein



RIO PUSTERIA. Il Consiglio di Stato ha detto “no” all’ampliamento dell’area sciistica di Monte Cuzzo a Rio Pusteria ribaltando il parere dato dal Tar al ricorso presentato a suo tempo dall’Alpenverein e bocciando i progetti della società Gitschberg Jochtal. Progetti che prevedevano di sostituire la sciovia Mitterwiese con una cabinovia ad agganciamento automatico e di ampliare la zona sciistica sul Piccolo Monte Cuzzo con tre nuove piste.

Nel 2019 il programma di ampliamento dell’area sciistica di Monte Cuzzo sul Klein-Gitsch (Piccolo Monte Cuzzo) aveva ottenuto l’ok della giunta provinciale nonostante il parere negativo del Comitato Ambientale dell’Agenzia provinciale per l’Ambiente e a patto che venissero rispettate delle prescrizioni.

L’Alpenverein Südtirol, come detto, non aveva giudicato con favore la decisione della Provincia ed era intervenuto formulando un ricorso che il Tribunale amministrativo regionale non aveva accolto. L’Avs non si era dato per vinto e si è poi rivolto al Consiglio di Stato, che ora ha fatto conoscere il suo verdetto.

Un verdetto che, con le parole pronunciate in un’intervista al telegiornale regionale Rai dal presidente Karl Leitner, la società Gitschberg - Jochtal ha accolto con delusione. Leitner prova a mettersi alle spalle il no del Consiglio di Stato invitando i soggetti interessati, ambientalisti e Avs accanto alla sua società, a sedersi a un tavolo per valutare “cosa si può fare”, mediando fra aspirazioni della Gitschberg - Jochtal e preoccupazioni delle associazioni.

A nome di queste, intanto, Friedl Amort dell’Avs di Rio Pusteria ha precisato sempre ai microfoni della Rai che con la bocciatura dei progetti si augura che gli impiantisti “non facciano ripartire daccapo” le procedure per l’ampliamento della locale area sciistica.

Avs e ambientalisti da tempo sottolineano che l’area interessata dagli eventuali interventi di ampliamento degli impianti turistici è “un habitat di grande interesse e di alto valore per la flora e per la fauna”. Inoltre, avvertono, “la nuova area sciistica andrebbe a toccare le arene di canto del gallo forcello e una delle ultime zone di riposo invernale di questa specie”.

Il Comitato Ambientale aveva ricordato poi che “la Direttiva Uccelli approvata nel 2009 dal Parlamento Europeo e ratificata dall’Italia, impegna i Paesi membri ad adottare strumenti di tutela delle zone di riproduzione delle specie a rischio - e sia il gallo forcello che il cedrone rientrano in questo elenco - vietandone la distruzione o il disturbo”.

L’approvazione dei nuovi interventi, aveva a sua volta precisato la giunta provinciale nel 2019, era collegata alla prescrizione che per la progettazione della stazione a monte dell’impianto di risalita «Klein-Gitsch» fosse richiesto un ulteriore parere al Comitato provinciale per la cultura architettonica e il paesaggio. “Con questa prescrizione teniamo conto delle osservazioni espresse dal Comitato ambientale e penso si tratti di un compromesso equilibrato tra tutela ambientale e sviluppo dell’area sciistica”, aveva detto l’assessora provinciale Maria Hochgruber Kuenzer.

 













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Valeria Frangipane

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