Bosco ripariale, la petizione online arriva a 1900 firme

Bressanone. L’ultimo bosco ripariale della valle Isarco è minacciato dall’antropizzazione, questo in sintesi l’allarme lanciato ormai tre mesi fa dal Wwf di Bolzano, che con una petizione su change.or...



Bressanone. L’ultimo bosco ripariale della valle Isarco è minacciato dall’antropizzazione, questo in sintesi l’allarme lanciato ormai tre mesi fa dal Wwf di Bolzano, che con una petizione su change.org (“Retten wir den brixner Auwald”) ha deciso di dare seguito alle proteste di associazioni e gruppi ambientalisti. Ieri pomeriggio erano circa 1900 le firme indirizzate al presidente della giunta provinciale Arno Kompatscher, al sindaco Peter Brunner, alla Diocesi e alla Progress Holding, l’azienda che nel 2018 ha acquistato l’area dalla Diocesi «per costruirci un capannone industriale e parcheggi», scrive il Wwf nel testo della petizione.

La mobilitazione a difesa di questo ecosistema arriva dopo l’appello lanciato all’inizio dello scorso ottobre da Claudio Vallarini, un volontario che si occupa di fauna selvatica, che aveva scritto una lettera a papa Francesco, sottolineando tra l’altro l’incompatibilità tra l’enciclica ambientalista firmata dal pontefice “Laudato Si’” e l’atteggiamento della Diocesi altoatesina nei confronti del futuro abbattimento del bosco ripariale di Bressanone. La replica dalla Chiesa locale aveva precisato che «la vendita non era una disattenzione verso il tema della salvaguardia dell’ecologia, ma una misura necessaria per salvaguardare il funzionamento complessivo della stessa Diocesi».

«Con la sua varietà di piante e animali – scrive invece il Wwf – il bosco è un habitat raro che ha urgente bisogno di essere protetto. È classificato con i codici 61210 (bosco ripariale di ontani grigi) e 61300 (bosco ripariale di querce, olmi, frassini e legno duro). Negli ultimi decenni c’è stato un deterioramento di questo habitat a causa della costruzione della zona industriale intorno al bosco e di una strada che lo separa dal fiume».

In circa tre ettari hanno la loro casa svariate specie animali e vegetali: «Ci sono infatti 64 specie di uccelli, alcune delle quali sono considerate a rischio. Nell’area ci sono anche sette specie di pipistrelli e 21 di insetti, nonché 66 specie di piante, osservate dai naturalisti del Museo delle Scienze naturali dell’Alto Adige. Il bosco ripariale è inoltre conosciuto per essere uno degli ultimi habitat del raro picchio rosso minore, oltre a essere un importante sito di riproduzione dell’airone cenerino».













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Valeria Frangipane

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