il caso

Bressanone, arrestato passatore: aveva nascosto 7 stranieri nel bagagliaio di una monovolume

L’episodio era avvenuto nel giugno scorso ai confini con la Francia. Oggi l’uomo era ospitato da un parente a Varna



BRESSANONE. I carabinieri della Stazione di Bressanone, durante il periodo pasquale hanno arrestato un pachistano trentatreenne: era stato colpito nello scorso mese di marzo da un ordine di carcerazione del Tribunale di Cuneo, che lo aveva condannato per aver commesso, insieme ad altri due connazionali, uno dei reati previsti dal decreto che mira a punire chi favorisce l’ingresso clandestino o irregolare di stranieri nel territorio nazionale.

L’uomo, che negli ultimi tempi l’uomo aveva trovato ospitalità da una parente nel vicino paese di Varna, nel mese di giugno dell’anno scorso era stato arrestato assieme ai suoi complici lungo una strada provinciale nei dintorni di Borgo San Dalmazzo (Cuneo), città non lontana dal confine di Stato con la Francia. I carabinieri, dopo aver controllato i tre complici, insospettiti dalla strana sistemazione interna della monovolume e dagli strani rumori provenienti dalla stessa automobile, avevano trovato, stipati nel bagagliaio, altri sette passeggeri nascosti, dei quali 6 pakistani e un bengalese.

La situazione, che di per sé appariva molto sospetta, si era resa ancor più preoccupante quando i militari si erano resi conto delle precarie condizioni generali in cui versavano i trasportati e dal loro atteggiamento sommesso ed impaurito. Erano bastate poche domande dei militari, infatti, per scoprire che gli sventurati passeggeri avevano corrisposto quasi 2.000 euro ai loro trasportatori, i quali gli avevano garantito un ingresso sicuro nel vicino territorio francese e il trasporto fino a Parigi.

Quanto scoperto dai Carabinieri non è certo un caso isolato, bensì un fenomeno purtroppo molto diffuso già a partire dal 2009 e che interessa ogni anno circa 300 immigrati clandestini. In particolare, i “passeur”, questo il termine tecnico utilizzato per indicare chi si dedica al traporto di irregolari, organizzano i loro sventurati clienti stabilendo come punto di ritrovo prevalente la Stazione Porta Nuova di Torino. Da lì i passeggeri iniziano un viaggio in condizioni di totale indigenza e degrado, quasi in tutti casi stipati in delle monovolume, nascosti e letteralmente schiacciati al di sotto dei loro bagagli. Un viaggio che nella maggior parte dei casi dura molto più del previsto a causa delle frequenti soste intermedie, effettuate non per fare una normale pausa ma per timore dei controlli da parte delle forze di polizia, durante le quali i clandestini sono costretti a rifugiarsi in dei casolari o baite abbondonati, esposti alle intemperie ed anche a temperature estremamente rigide. Non c’è da meravigliarsi se, spesso, insieme ai carabinieri debbano necessariamente intervenire anche mezzi di soccorso e personale sanitario, per garantire le cure agli sventurati viaggiatori, non raramente anche bambini e donne incinte.

L’arrestato è stato trasportato dai carabinieri di Bressanone al carcere di Bolzano dove dovrà scontare la pena di circa tre anni di reclusione, inflitta insieme alla sanzione pecuniaria di euro 91.000, in attesa che possa essere raggiunto anche dai suoi complici, ancora ricercati.













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