Croce Rossa, quasi 500 “uscite” in pochi mesi 

Pronto intervento. A gennaio l’associazione è tornata operativa a Bressanone dopo nove anni: arrivata anche una nuova ambulanza Ora è a disposizione un mezzo attrezzato per far fronte alle necessità


Fabio De Villa


bressanone. In occasione della Giornata mondiale della Croce Rossa, l’8 maggio scorso si è svolta a Bressanone, nella sede dell’associazione, una cerimonia per festeggiare l’inaugurazione del nuovo mezzo di soccorso a disposizione dei volontari. Ed è stata questa un’occasione per brindare anche alla nuova sede del servizio di soccorso, operativa da pochi mesi presso l’ente di protezione civile della città. Grazie a questa sede, da gennaio la Croce Rossa è tornata ad operare nella cittadina vescovile dopo nove lunghi anni di assenza.

“Oggi è una giornata simbolica e importante per noi – ha raccontato nel suo intervento la presidentessa di Croce Rossa Italia di Bolzano Monika Schivari – Non solamente perché viene festeggiata la Giornata mondiale della Croce Rossa, ma anche perché oggi inauguriamo il nuovo mezzo di soccorso e di intervento, un mezzo di classe A1 del costo e del valore di 75 mila euro. Si tratta di un mezzo pluri-accessoriato - ha precisato ancora Schivari - indispensabile e attrezzato per gli interventi avanzati e che può essere di supporto anche all’auto medica, ma può essere adattato anche alle diverse esigenze di servizio, ovvero può essere impiegato per il trasporto di persone inferme e per gli interventi di emergenza”.

“Si tratta - ha proseguito la presidentessa di Croce Rossa Italia di Bolzano - di un’ambulanza necessaria per i nostri trenta volontari, che sempre di più hanno preso confidenza in questi mesi di attività con la nuova sede, aperta ufficialmente nel gennaio scorso dopo un assenza da Bressanone di 9 lunghi anni. I numeri infatti sono in crescita anche per noi della Croce Rossa e siamo sempre alla ricerca di nuovi volontari da formare con gli appositi corsi, corsi che peraltro attualmente non è possibile attivare per via dell’emergenza legata al coronavirus”.

“A breve però - ha proseguito nel suo intervento Monika Schivari - contiamo di ripartire anche con gli incontri con le nuove leve, in quanto il servizio è ben collaudato e strutturato, sicuramente può interessare e può coinvolgere tantissimi giovani di Bressanone che vogliono intraprendere questa strada nel campo della solidarietà e dell’aiuto agli altri”.

I numeri, come si diceva, parlano chiaro. Da gennaio fino a metà marzo sono stati coperti dal servizio tre giorni a settimana, “dopo di che - ha ripreso la presentazione Schivari - siamo partiti con l’orario di servizio pieno, sette giorni su sette. Come centrale unica, in poco meno di quattro mesi abbiamo effettuato 414 trasporti nel solo territorio del Comune di Bressanone. Ancora, per la centrale del 112 abbiamo effettuato 51 interventi, mentre le persone trasportate sono state 526 e infine 18.124 sono stati i chilometri percorsi dai nostri mezzi. Ottima si è sempre dimostrata anche la collaborazione sviluppata e portata avanti con i colleghi e vicini della Croce Bianca, con cui condividiamo gli spazi operativi nella sede di protezione civile. Un centinaio circa sono stati poi i nuclei familiari in difficoltà a Bressanone che in questi ultimi due mesi sono stati raggiunti dagli aiuti della colletta alimentare condominiale, iniziativa della Croce Rossa di Bressanone per aiutare quanto più possibile la popolazione locale più bisognosa. Il progetto è decollato a inizio aprile e fin da subito ha avuto molto risalto”.

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