«Dai test risultati buoni, ora cautela per la ripresa»
Il sindaco Peter Brunner. «Tutti hanno lavorato bene nell’operazione di monitoraggio Covid I nuovi positivi tra i brissinesi sono meno dell’1% degli esaminati, ma ci vuole ancora attenzione»
Bressanone. In una città deserta e chiusa per le limitazioni anti Covid, sono arrivati i “risultati incoraggianti” dei test del fine settimana. Hanno partecipato in 15.788, i positivi sono stati 169, l’1,1 per cento: “Riscontri buoni – osserva il sindaco Peter Brunner – e una percentuale di nuovi positivi che si abbassa sotto la soglia 1 se consideriamo i soli brissinesi, 14.212, che hanno effettuato il test fra venerdì e domenica. Molti, infatti, hanno deciso di venire in città da fuori, scegliendo di utilizzare una delle strutture attrezzate qui per svolgere l’esame”.
“Abbiamo lavorato bene, tecnici, operatori sanitari, volontari – riassume il sindaco – e bene ha funzionato il sistema di prenotazioni dei test. I cittadini si sono dimostrati attenti e disciplinati nello scegliere e nel fissare il rispettivo appuntamento, si sono presentati tutti con lo specifico modulo compilato e non ci sono state code e assembramenti. Venerdì abbiamo registrato qualche inconveniente nella trasmissione dei dati a quanti si erano sottoposti all’esame, ma già sabato è andata meglio e una linea telefonica e un indirizzo di posta elettronica dedicati sono stati attivati dal Comune e sono ancora attivi per rispondere a tutti i dubbi”.
Adesso si guarda avanti. Brunner attende “le analisi dei risultati a livello altoatesino e le decisioni e le indicazioni che arriveranno dalla Provincia nei prossimi giorni”, per tracciare la strada oltre la scadenza dell’ultima ordinanza, oltre la fine del mese e verso le festività natalizie.
Questi a Bressanone sarebbero già i giorni del mercatino in piazza Duomo e degli spettacoli di luci a palazzo Vescovile, invece il sindaco osserva una città “deserta, vuota e chiusa”: “Grazie ai test a tappeto – fa il punto – abbiamo il quadro della situazione: gli esiti sono stati incoraggianti e permettono di isolare i positivi accertati, ma dobbiamo stare attenti e continuare ad attenerci alle misure di prevenzione del rischio di contagio e ai provvedimenti per la sicurezza. Le categorie economiche attendono segnali di apertura. Bar, ristoranti, negozi hanno bisogno di ripartire e le loro voci si sentono. Sta arrivando dicembre, un mese cruciale, il momento in cui certi settori commerciali arrivano tradizionalmente a fatturare anche il 30 per cento del totale di un anno. Le esigenze di chi chiede di riaprire e ripartire sono chiare e vanno capite e sono sicuro che arriveranno le risposte delle istituzioni, come arriveranno decisioni e comunicazioni sui passi verso il ritorno possibile alla normalità”.