il caso

Dietrofront a Fortezza, pasti a tutti i bimbi in mensa 

La scelta del Comune. Il vicesindaco Amort ammette: «Un errore di comunicazione» D’ora in poi ai genitori basterà lasciare il blocchetto dei buoni a scuola. «C’era chi non pagava»


Massimiliano Bona


FORTEZZA. Dietrofront del Comune di Fortezza sulle regole per somministrare i pasti in mensa alla scuola primaria: a differenza di quanto deciso la scorsa settimana anche i bambini che dimenticheranno il buono potranno mangiare regolarmente. I genitori - e questa è la mediazione trovata - dovranno lasciare (su base volontaria) il blocchetto dei buoni a scuola in modo tale da far gestire il tutto alle maestre o alla cuoca. Questa formula, tra l’altro, era già stata adottata con successo dalla scuola tedesca. «Una tempesta in un bicchier d’acqua, per fortuna ha prevalso il buon senso», sottolinea uno dei genitori che aveva (giustamente) protestato. Il vicesindaco e assessore alle finanze Richard Amort conferma che è stata trovata una quadra.

Vicesindaco, alla fine è stata adottata una linea decisamente più soft..

Siamo felici di aver risolto il problema, spero con soddisfazione da parte di tutte le parti coinvolte. Lasciare i blocchetti dei buoni pasto a scuola è una via di mezzo che consente di far mangiare tutti e al Comune di avere un maggior controllo sugli introiti.

Erano in molti a non pagare?

Ogni anno avevamo una percentuale di insoluti. Non ricordo la cifra esatta ma comunque entro il 20 per cento. E “correre dietro” ai genitori a fine anno scolastico non è certo una bella cosa.

Ma non era bello nemmeno non far mangiare la pasta ai bimbi senza buono...

Quella non è mai stata la nostra vera intenzione. Posso ammettere, peraltro, che c’è stato un errore di comunicazione. Ci siamo espressi male nel messaggio inviato a maestre e genitori.

 













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