I contagi tornano a salire Superlavoro a Colle Isarco 

La caserma per le quarantene. La struttura militare è costretta a “fare gli straordinari” Ospitati al suo interno richiedenti asilo, altoatesini, stagionali e persone senza fissa dimora


Fabio De Villa


Brennero. Tutto esaurito nella struttura militare di Colle Isarco, messa a disposizione dallo scorso marzo per le emergenze Covid-19. Sarebbero almeno 90 (di cui 11 segnalate nella tabella del dettaglio dei positivi diffusa ieri dalla Provincia) le persone ospitate da qualche giorno nella struttura militare dell’alta valle d’Isarco, nella frazione di Brennero, struttura utilizzata in passato come alloggi vacanze per militari.

Una situazione eccezionale.

Sarebbe in grado di accogliere dalle 40 alle 70 persone, ma in questi giorni di rinnovato allarme epidemia è costretta a “fare gli straordinari”, dal momento che sempre più persone devono essere messe in quarantena e non possono rimanere a casa, pena la moltiplicazione dei contagi. Una conseguenza dovuta anche alla chiusura della struttura per persone senza fissa dimora della caserma Gorio di Bolzano, la quale ha dovuto essere evacuata nei giorni scorsi per via di un caso di positività al coronavirus.

Ad oggi la Provincia cerca urgentemente una sistemazione alternativa e nella zona dell’alta valle Isarco sarebbero in corso trattative per l’utilizzo temporaneo di alcuni alberghi in disuso, ma non vengono escluse nemmeno altre tipologie di strutture in tutto il territorio altoatesino.

Trenta volontari.

La caserma destinata alle vacanze dei militari di Colle Isarco nel mese di giugno aveva ufficialmente chiuso i battenti proprio per la mancanza di persone in quarantena o in isolamento, con comprensibile sollievo per tutti i residenti della zona. Oggi, a distanza di quasi due mesi di tranquillità, il lavoro per gli oltre trenta volontari della Croce bianca impegnati in questa battaglia è tornato più impegnativo di prima.

Chi sono gli ospiti.

Dallo scorso marzo la struttura accoglie pazienti sintomatici affetti da Covid-19 e persone in isolamento preventivo. Gestita dalla Protezione civile, secondo i dati raccolti presso la struttura ci Colle Isarco, per la maggior parte i pazienti ospitati sono stranieri richiedenti asilo, ma sono presenti anche altoatesini che vogliono proteggere i propri familiari dal rischio di contagio, nonché lavoratori stagionali del settore turistico bloccati in Alto Adige da un tampone positivo o da semplice prudenza.

Attualmente sono a disposizione stanze singole con bagno allestite con materiale usa e getta o tessili che dopo l’uso vengono inceneriti. I pazienti si fermano di media 14 giorni, oppure tutto il tempo che serve prima di risultare negativi al test.













Altre notizie

Attualità