il dramma

Il nonno di Oliver: «La visibilità di quell'incrocio è pessima»

Dopo la tragedia di Campo di Trens Bruno Maggio chiede di mettere in sicurezza la strada in cui ha perso la vita il nipote di 12 anni


Massimiliano Bona


CAMPO DI TRENS. «La visibilità all'incrocio in cui è morto Oliver è pessima. E bisogna intervenire subito per cambiare le cose»: a parlare è Bruno Maggio, nonno di "Olli", il 12enne che martedì è andato a sbattere con la sua E-Bike contro un'auto che proveniva da Stilves perdendo la vita. E questo sebbene indossasse il casco.

«Un'inferriata che toglie la visuale a chi viene da Stilves: bisogna mettere un segnale di stop».Nonno Bruno è affranto. Ogni tanto la voce al telefono si spezza dal dolore per questo nipote perso troppo presto, che il giorno prima aveva portato - con la moglie e il gemello Thomas - a fare una gita a Monte Cavallo. E i nipoti si erano divertiti molto (il fratello maggiore è Leo). «C'è un'inferriata che toglie letteralmente la visuale a chi viene da Stilves e chi arriva da destra vede le auto all'ultimo momento. Occorre un segnale di stop ben visibile e bisogna cercare assolutamente di moderare la velocità delle auto».

Il pensiero va a quei mezzi che ogni giorno sfrecciano nei pressi di un incrocio piuttosto trafficato. «In quel tratto, ed è risaputo, tutti corrono, corrono e corrono ancora. Bisogna prevedere una segnaletica adeguata e ridurre i limiti o installare qualcosa in grado di controllare la velocità». L'impressione - suffragata anche da alcune testimonianze raccolte dai carabinieri della stazione di Vipiteno - è che la Seat Alhambra abbia visto Saxl arrivare solo all'ultimo momento.

E lo stesso Oliver, probabilmente, ha cercato di evitare l'impatto sterzando più forte che poteva, ma purtroppo era tardi. Il pensiero di nonno Bruno va a quel cavalcavia con parapetti in metallo che non fanno altro che aumentare il rischio di incidenti. «Sa, nei paesi, come Stilves i ragazzi crescono più liberi ed è normale che girino in bici da soli. Alla sindaca chiedo di intervenire per risolvere il problema».La chiamata un'ora prima dell'incidente. Oliver Saxl verso le 9 voleva andare a fare un giro con la sua E-Bike e con il consenso della mamma Alessandra era intenzionato ad andare a trovare proprio i nonni. «Ha chiamato mia moglie - continua Bruno Maggio - che gli ha detto che non eravamo a casa. Ci siamo dati appuntamento al pomeriggio. Ma il destino questa volta è stato crudele».

Un incrocio maledetto, un cavalcavia con un parapetto che limita la visibilità e nessun segnale di stop. Nonno Bruno lo ripete: «Quell'incrocio è pericoloso, bisogna fare qualcosa».













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